Cronaca locale

Migranti ospiti a mensa con piatti tipici africani Lega contro il Comune

«Menu senza frontiere», polemiche ad Azzate Grimoldi attacca: «Difendete prodotti locali»

Alberto Giannoni

Richiedenti asilo alla mensa delle elementari. Quattro migranti, ospitati da circa un anno ad Azzate, martedì mangeranno coi bambini un piatto tipico della Nigeria, loro Paese d'origine. L'iniziativa promossa dal piccolo Comune in provincia di Varese si chiama «Sapori del mondo, menù senza frontiere» e ha fatto arrabbiare molto la Lega Nord. «Per la serie: non devono essere gli immigrati ad integrarsi alle nostre tradizioni e al nostro modo di vivere ma dobbiamo essere noi ad assumere il loro modo di vivere, ecco la geniale pensata del sindaco di Azzate» attacca il segretario della Lega lombarda Paolo Grimoldi. «Al posto di incentivare i piatti a chilometro zero, come stanno invece facendo i sindaci della Lega Nord nei loro Comuni- prosegue il deputato leghista - si propinano piatti di altri continenti, spacciandoli tra l'altro per piatti cucinati dai profughi mentre sappiamo bene che le domande di asilo dei nigeriani, l'etnia più numerosa tra quelle sbarcate in Italia nell'ultimo anno (oltre 40mila), vengono respinte sistematicamente in blocco in quanto non scappano da nessuna guerra e sono semplici migranti economici, dunque clandestini». «Un plauso all'amministrazione comunale targata Pd e al suo sindaco Bernasconi, per la brillante trovata mediatica sul cibo nigeriano alla mensa della scuola primaria» dice anche Emanuele Monti, consigliere regionale della Lega Nord al Pirellone. «Al posto che dar da mangiare ai bambini la curcuma, o altra roba improbabile - prosegue Monti - si dovrebbe magari pensare meno a comparire sui giornali e maggiormente alla valorizzazione del patrimonio tradizionale, anche culinario, del nostro territorio. Anche perché così facendo sembra proprio che qualcuno voglia far passare il messaggio che siano i bambini italiani a doversi adattare agli usi di quelli stranieri e non il contrario». «Mentre le nostre tradizioni vanno perdendosi, complice anche la mondializzazione sradicante - prosegue questi pensano a compiacere l'1%, al posto di occuparsi del restante 99%. Vorremmo sapere a questo punto dall'Amministrazione di Azzate che sembra tanto celere quando si tratta di esaltare usanze estere, che nulla hanno a che vedere con noi, se si sia prodigata in qualche modo per applicare la Legge regionale che prevede la valorizzazione della lingua lombarda, nelle sue numerose varianti». «A ciò - dice ancora il consigliere regionale leghista - va aggiunto infine anche una questione più importante, che riguarda direttamente la salute dei bambini. Ci chiediamo infatti se questa iniziativa sia stata condivisa con l'Agenzia di tutela della salute di competenza, che mi risulta abbia non poca voce in capitolo su questo ambito; ma soprattutto sarebbe bene sapere chi provvederà a cucinare questi piatti, oltre che la provenienza degli ingredienti.

Su questi ultimi punti - conclude Monti - ci riserviamo di effettuare tutti gli accertamenti e le verifiche del caso».

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