Cronaca locale

Milano, aggredisce passanti e polizia con un coltello: ucciso

Il 45enne filippino aveva precedenti per reati contro la persona e detenzione di stupefacenti. L’aggressione è avvenuta poco dopo la mezzanotte

Milano, aggredisce passanti e polizia con un coltello: ucciso

Momenti di terrore la notte scorsa a Milano, dove un uomo di 45 anni, di origini filippine, è stato ucciso dopo aver aggredito alcuni passanti brandendo un coltello. Una volta giunti sul posto, in seguito alla richiesta di intervento da parte dei cittadini, anche gli agenti di polizia sono stati assaliti dallo straniero, sempre con la stessa arma. L’uomo è morto colpito da alcuni proiettili dopo una colluttazione. A sparare all’aggressore è stato un agente intervenuto in ausilio ai colleghi. Due poliziotti, uno di 22 e l’altro di 36 anni, come confermato dall’Azienda regionale emergenza urgenza e dalla questura, sono rimasti feriti durante la colluttazione.

Aggressione nella notte a Milano

Il fatto è avvenuto la notte tra lunedì 22 e martedì 23 febbraio poco dopo la mezzanotte in via Sulmona, in zona Corvetto a Milano, tra piazzale Bologna e via Varsavia. Secondo quanto ricostruito, la polizia sarebbe giunta sul luogo dell’aggressione verso le 00.17, in seguito ad alcune segnalazioni fatte dai residenti nella zona. I primi ad arrivare sul posto sarebbero stati gli agenti della volante Forlanini che, grazie alle indicazioni da parte di alcuni cittadini affacciati alle finestre dei loro appartamenti, sono riusciti a individuare l’uomo che si stava nascondendo dietro a una siepe. Il 45enne, di origini filippine, a quel punto si sarebbe scagliato contro le forze dell’ordine brandendo un grosso coltello da cucina e cercando di colpire la polizia.

L'uomo aveva precedenti penali

Gli agenti hanno quindi cercato di bloccarlo e disarmarlo, anche ricorrendo all’utilizzo dello sfollagente. Indietreggiando però il capo pattuglia sarebbe caduto battendo la testa e rimanendo a terra. A quel punto l’uomo ne avrebbe approfittato per scagliarsi contro l’autista della volante Monforte intervenuta per aiutare i colleghi. L’agente ha quindi sparato alcuni proiettili riuscendo a colpire l’aggressore che, poco dopo, è morto. Il personale del 118 ha potuto solo constatarne il decesso. L’agente caduto a terra è stato trasportato in codice giallo all’ospedale Policlinico di Milano.

Da quanto emerso l'assalitore è un 45enne di origini filippine con alcuni precedenti per reati contro la persona e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Prima di scagliarsi contro le forze dell’ordine, l’uomo aveva aggredito più volte alcuni passanti, sempre armato di un coltello. Le indagini per ricostruire quanto avvenuto sono state affidate agli uomini della Squadra Mobile, diretti da Marco Calì e, come da procedura, sarà compito della magistratura fare luce sul tragico episodio che ha svegliato la notte milanese.

Sardone: "La sinistra ora accuserà l'agente?"

Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega, ha commentato quanto avvenuto nella notte nel capoluogo lombardo. “L'episodio di stanotte in via Sulmona, una delle tante periferie multietniche di Milano, non fa che avvalorare la tesi secondo cui fuori dai Bastioni la città è completamente allo sbando, fuori controllo". La Sardone ha quindi ringraziato i poliziotti che sono giunti sul luogo per fermare il filippino, con precedenti penali, armato di coltello che minacciava i passanti. "Ora la sinistra che mal amministra la città da 10 anni cosa farà? Prenderà coscienza che a Milano esiste, ed è tangibile, un problema sicurezza oppure accuserà il poliziotto che ha sparato? Io ribadisco la mia totale vicinanza alle forze dell'ordine che spesso e volentieri si trovano a operare in contesti da favelas e per portare a casa la pelle sono costrette ad atti di forza contro le migliaia di delinquenti che popolano Milano" ha tenuto a sottolineare l'europarlamentare.

La Sardone ha parlato anche dell'uso del taser, definito come importante strumento per bloccare sul nascere situazioni di violenza e pericolo, la cui sperimentazione è stata però ostacolata proprio dalla sinistra. "Ricordo infatti che l'attuale maggioranza ha bocciato un ordine del giorno presentato dall'opposizione in cui si chiedeva di dotare anche la Polizia Locale di taser. Ricordiamo inoltre al sindaco Sala che la città di cui è sindaco è anche via Sulmona, Calvairate, Quarto Oggiaro, Corvetto, via Padova, Lorenteggio, non solo San Babila, Brera e corso Venezia” ha concluso.

Salvini: "Nessuno se la prenda con i poliziotti"

Il leader della Lega, Matteo Salvini, si augura che nessuno possa prendersela con gli agenti di polizia: “Spero che adesso nessuno se la prenda coi Poliziotti, che sono stati costretti a intervenire per evitare altra violenza. Una preghiera per il morto con l’auspicio che le Forze dell’Ordine vengano dotate della pistola ad impulsi elettrici che viene usata in molti Paesi in tutto il mondo (ma ancora non in Italia)”. Anche il leader leghista vedrebbe quindi di buon occhio un utilizzo del taser.

Sulla stessa linea di Sardone e Salvini anche l'onorevole Marco Osnato di Fratelli d'Italia che ha reso noto come non sia passato molto tempo da quando i rappresentanti del Sindacato Autonomo di Polizia avevano a lui segnalato la necessità di dotare gli agenti di uno strumento di deterrenza intermedia venuto a mancare da quando sono stati privati dei taser. Quello che si voleva evitare con quella richiesta era proprio che ci scappasse il morto. Come infatti è avvenuto la scorsa notte. "L'interrogazione parlamentare che stavo preparando per avere chiarimenti sul ritiro dei taser e su con cosa il Ministero intendesse sostituirli, diventa a questo punto più urgente, perché nelle strade del nostro Paese certi episodi non devono più ripetersi. Soprattutto, qualcuno dovrà assumersi la responsabilità della decisione presa e delle sue conseguenze" ha tenuto a sottolineare Osnato, che ha poi assicurato: "Non permetterò che il filippino morto questa notte pesi sulla coscienza di un agente che si è solo difeso con l'unico strumento a sua disposizione, visto che per motivi politici è stato privato di altri più adeguati".

Il Taser avrebbe evitato il morto?

Valter Mazzetti, segretario generale del sindacato Fsp della polizia, nel commentare quello che è avvenuto la scorsa notte ha sottolineato che quello di oggi "è un giorno funesto per tutti perchè una persona ha perso la vita, sia pur rappresentando un pericolo gravissimo per gli altri. È un giorno orribile quando un poliziotto è costretto a mettere mano all'arma per salvare la vita di un collega. È giorno buio perchè, in un sistema in cui la violenza nelle strade è sempre più cieca e inarrestabile, tutti devono porsi la drammatica domanda se un banale taser avrebbe consentito di evitare il peggio". Mazzetti ha poi aggiunto che adesso è tempo che si ragioni in modo serio e con senso di responsabilità. Serve ragionare alla brutalità che si riscontra in tante zone, alle aggressioni sempre più feroci rivolte verso i cittadini e le forze dell’ordine.

E soprattutto sulle dotazioni in uso agli agenti che svolgono il loro compito. Perché “vedere un malintenzionato pronto a uccidere, che non si ferma nonostante tutti i tentativi di dissuaderlo messi in campo, e oltretutto mentre un collega è svenuto e ormai in balia della sua furia, non lascia molta scelta in quelle terribili e frenetiche frazioni di secondo. Non un altro giorno deve trascorrere, intanto, senza che si acceleri concretamente sulle procedure burocratiche necessarie a fornire agli operatori di polizia i taser, che sono strumenti finalizzati a salvare vite". Il taser potrebbe forse davvero salvare una vita.

Il commento di De Corato

Anche Riccardo De Corato, consigliere comunale di Fratelli d'Italia a Milano, punta sul necessario utilizzo del dispositivi inabilitante che secondo il suo parere avrebbe evitato la morte del 45enne. "Quanto successo stanotte a Milano è un fatto gravissimo: due poliziotti feriti e il folle aggressore morto. Una tragedia che con ogni probabilità si sarebbe potuta evitare se gli agenti avessero avuto in dotazione i taser, strumento di difesa tolto alle Forze dell'Ordine lo scorso 21 luglio dal Ministro Lamorgese dopo il periodo di sperimentazione" ha sottolineato De Corato che ha voluto ricordare come inizialmente gli agenti avessero tentato di bloccare l'uomo armato di coltello usando i manganelli. Il tentativo si è però dimostrato inutile e, quando l'aggressore si è scaraventato contro il poliziotto, come ha precisato il consigliere comunale, questi per difendersi non ha potuto fare altro che ricorrere alla pistola. "Esprimo la mia solidarietà agli agenti coinvolti nella violenta aggressione di questa notte. Sicuramente la situazione avrebbe potuto avere un'evoluzione differente se gli agenti disponessero di adeguati mezzi di difesa contro questi folli sempre più numerosi" ha ribadito in ultimo.

Max Bastoni, consigliere comunale e regionale della Lega ha commentato sconsolato l'episodio notturno: “Inizierò a meravigliarmi quando questi episodi non si verificheranno. 10 anni di abbandono della zona e questo il solito risultato.” Il leghista ha spiegato che ormai il Corvetto è un quartiere abbandonato da Dio, dal sindaco e dall’autorità giudiziaria. Da tutti insomma. Bastoni ha poi rincarato la dose affermando che in quella zona tutto può accadere tra droga, criminalità e degrado. "Il cocktail micidiale che la sinistra ha preparato per i suoi abitanti".

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