Cronaca locale

Milano diventa Calciocity e si torna a giocare in strada

A settembre per 5 giorni partitelle in piazze e oratori: sfide tra chef e sere da "bar sport" con le vecchie glorie

Milano diventa Calciocity e si torna a giocare in strada

Prima di diventare campione della Nazionale e del Milan anche Demetrio Albertini, oggi 47enne e ormai fuori dal campo da un pezzo, è stato un bambino che ha iniziato a giocare a pallone in strada, «quanti vetri rotti - racconta con un filo di nostalgia - o gli specchietti del tram che cercavamo mentre passavano in corsa». Nostalgia di un'altra Milano, meno trafficata. Ieri di fianco al sindaco Beppe Sala e all'assessore allo Sport Roberta Guanieri da «semplice milanese» lancia un appello: «Nei parchi ci sono più aree cani che spazi per praticare sport, vorrei almeno il pareggio». Almeno per cinque giorni, dal 27 settembre al primo ottobre, i bambini - e non solo loro - potranno tornare a giocare a calcio in strada. Milano si trasforma in «Calciocity», un'altra versione delle week a tema oltre a design, cibo, musica, movie. La sede principale sarà la Triennale di Milano, il presidente Stefano Boeri è anche il direttore artistico della manifestazione con Alessandro Riccini Ricci, e proprio il giardino di viale Alemagna questo venerdì alle 21 (ingresso gratuito) ospita lo spettacolo teatrale «Il rigore che non c'era» con il telecronista sportivo Federico Buffa. Un antipasto.

Il programma di Calciocity si dividerà in quattro sezioni. «Stories», ispirandosi al «bar dello sport», proporrà momenti di incontro con le leggende del calcio. «Play» è la sezione dedicata al gioco in tutte le sue forme, dal Subbuteo ai videogame, calciobabilla, biliardino, sfide tra robot, calcio di strada: sedi principali Triennale e parco Sempione e tanti campi satellite, compresi gli oratori del Csi che negli anni hanno allevato grandi campioni (e assicura che anche squadre di preti scenderanno in campo). Il sottotitolo di «Foodball» è «tutto il calcio menù per menù», si sfidano ai fornelli tra chef tifosi. «Fuoricampo» come il Fuorisalone rappresenta la serie di eventi a tema sportivo che verranno organizzati luoghi sparsi, dalle osterie, ai dopolavoro ferroviari, Circolo dei Combattenti e Reduci, anche in spazi gestiti da ex carcerati, rifugiati e persone con disagio psichico. L'assessore Guanieri punta l'attenzione anche sul calcio femminile e invita a puntare di più sulle scuole di calcio rosa. Tra gli ospiti già confermati: l'ex patron dell'Inter Massimo Moratti, l'ex ct del Milan Fabio Capello, due glorie del calcio come Roberto Pruzzo e Eraldo Pecci, i comici Enrico Bertolino, il trio Aldo Giovanni e Giacomo, Renato Pozzetto, i giornalisti sportivi Paolo Condò e Pierluigi Pardo, lo scrittore Maurizio De Giovanni, il disegnatore Makkox. Previsti i «Giochi senza frontiere» in beni confiscati alla mafia. «Vogliamo valorizzare il calcio partendo dalle nostre gloriose squadre Milan e Inter - afferma il sindaco Beppe Sala -, la nostra città ha vinto tutto in Italia, in Europa e nel mondo giocando le sue partite più emozionanti in uno stadio considerato tra i più belli a livello internazionale. Ma decine e decine sono le associazioni sportive dilettantistiche in città, anche loro storiche, che accolgono ogni giorno ragazzi e ragazze con la passione per il pallone. É utie tornare al valore di questo sport. Calciocity sarà una festa».

E a proposito di San Siro, dopo che anche il sindaco due giorni fa si è arreso («il restyling? Per ora resta un sogno») ieri l'ad dell'Inter Antonello Antonelli ha spiegato: «Abbiamo sempre detto che per noi San Siro è centrale e storico per la città, ma ha bisogno di essere riammodernato. Il progetto dell'Inter è chiaro: vogliamo rimanere e sviluppare un progetto per il bene della città, perchè Milano ha bisogno di un impianto al passo con i tempi». Alla luce della situazione societaria del Milan «ora è il momento di aspettare.

Siamo in attesa di notizie ma siamo sempre disposti a condividere un'idea di San Siro ammodernato».

Commenti