Cronaca locale

A Milano già 3.700 migranti E la metà sono «zona grigia»

L'assessore Majorino deve ammetterlo in Consiglio: 1.700 ospiti sono clandestini o persone respinte altrove

Chiara Campo

Metà dei profughi accolti in città, nella migliore delle ipotesi dovrebbero essere assegnati ad altre regioni, nella peggiore sono clandestini che neanche dovrebbero trovarsi in Italia, perchè non sono in fuga da Paesi in guerra ma usano l'emergenza migranti come scorciatoia per stabilirsi qui. Nell'uno e nell'altro caso, non è Milano che dovrebbe farsene carico. É il quadro che per una volta non sono (solo) gli esponenti del centrodestra a tracciare, ma l'assessore al Welfare del Comune, Pierfrancesco Majorino. Ieri ha dovuto presentare in consiglio una relazione sull'emergenza profughi. E ha riferito un dato a campione preoccupante. Milano ha ospitato nelle strutture accreditate 3.680 migranti e quasi la metà - 1.700 per l'esattezza - «rappresentano una zona grigia», una «galassia molto complessa». Majorino entra nel dettaglio: 422 sono inseriti nel sistema Sprar (il sistema di protezione dei rifugiati), 508 sono «transitanti» (fanno una sosta ma la meta finale è oltreconfine), 1.050 sono inseriti nel sistema nazionale di redistribuzione sul territorio nazionale, è insomma la quota che spetta al capoluogo in proporzione al numero dei residenti, e su quei 1.700 pende un grosso punto interrogativo. «Sono persone che chiedono asilo dopo settimane o che lo hanno chiesto in altre città, sono stati respinti da altri Paesi. Da parte di questura e prefettura serve un intervento molto più efficace sulle loro effettive città di origini e condizioni di status». Sarebbero meno di mille al momento i minori non accompagnati presenti, «dei quali 820 inseriti stabilmente nei nostri centri e 120-130 nelle strutture di accoglienza per i profughi».

In tre anni, dal 18 ottobre del 2013 ad oggi, il Comune ha accolto 106mila migranti. Con una differenza sostanziale tra i primi anni e il 2016: il flusso dei siriani è stato una vera e propria ondata, con numeri anche più importanti degli attuali. Ma solo il 2% chiedeva asilo in Italia, la quasi totalità voleva stabilirsi in Germania, Francia, nel nord Europa. Da gennaio chi arriva dalla Libia o dalla Costa d'Avorio si ferma a lungo, presenta qui la domanda di protezione. «E viene accolta solo al 5% dei richiedenti» come fa fatto presente il segretario-consigliere leghista Matteo Salvini portando in aula i dati più recenti del Viminale sulla situazione n Italia.

In aula ci sono i comitati del no all'utilizzo della Caserma Montello di via Caracciolo, che aprirà le porte dal primo novembre a 300 migranti fino a fine 2017. Applaudono quando il capo dell'opposizione Stefano Parisi fa presente a Majorino che «le sceneggiate come quella dello scorso weekend», con i migranti portati a pulire la Martesana con le pettorine di Legambiente, «sono sceneggiate». Majorino assicura che almeno i centri di via Aldini e Morgagni a breve saranno riconvertiti per l'accoglienza alle famiglie in difficoltà. Conferma invece l'utilizzo dei migranti per la consegna pasti da novembre. E chiede «ai Comuni della città metropolitana di tirarsi su le maniche e accogliere». Oggi il prefetto incontrerà una sessantina di sindaci, da Corsico a Opera, Assago, Peschiera, Trezzano. Sono solo 5 invece le famiglie che hanno aderito alla campagna «adotta un profugo» lanciata dall'ex giunta.

Ma Majorino intende insistere.

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