Cronaca locale

Milano insaziabile, è la capitale europea del cibo

Nell'edizione 2018 della guida del Gambero Rosso vincono Seta, Da Vittorio e Dal Pescatore

Andrea Cuomo

Che cosa unisce la cassoeula e il ramen? Che cosa il kebab e l'orecchia di elefante? Il gin tonic e il Campari? Ma certo: Milano. Ovvero la città gastronomicamente forse più vivace d'Europa (d'Italia manco a dirlo), protagonista negli ultimi anni di una rinascita che passa per l'apertura di decine di locali di ogni genere, per la moltiplicazione di format innovativi, per lo sbarco di grandi chef da tutta Italia (e se è per questo da tutto il mondo). Perfino la pizza ha trovato nel capoluogo lombardo una nuova capitale: hanno aperto un locale molte insegne storiche napoletane e si è raffinato un nuovo stile all'italiana, che mixa tradizione e innovazione.

Il punto sulla esagitata scena gastronomica milanese (e lombarda) è stato fato ieri con la presentazione della guida Milano 2018 del Gambero Rosso, che segnala 1454 indirizzi di ogni genere (ristoranti, trattorie, etnici, pizzerie, street food, cocktail bar, negozi) con ben 190 novità rispetto alla precedente edizione (288 pagine, 10 euro).

Naturalmente a fare notizia sono le star, gli chef dell'empireo. Tre sono i locali che si dividono il primo posto con 92 punti su 100: uno solo a Milano, il Seta del Mandarin Oriental, guidato dal salentino Antonio Guida, che dopo anni a Roma e all'Argentario ha trovato nel capoluogo lombardo (e in uno degli alberghi più belli d'Italia) il set ideale per la sua cucina di ispirazione francese. Accanto a lui due colonne della ristorazione lombarda: Dal Pescatore di Canneto sull'Oglio (Mantova) e Da Vittorio di Brusaporto (Bergamo). Tra le tre forchette, ovvero tra i locali con più di 90 punti, entrano Enrico Bartolini del Mudec di Milano e Davide Oldani del D'O di Cornaredo, che ha trovato nuova linfa nella location più a fuoco che tra pochi giorni compie un anno. Gli altri tre della top eight sono Andrea Berton di Berton a Milano, Ilario Vinciguerra dell'omonimo locale di Gallarate (Varese) e Philippe Leveille di Miramonti l'Altro a Concesio (Brescia).

Ma siccome le Formula 1 è bello sognarle ma poi guidiamo le utilitarie, la ristorazione è fatta soprattutto di locali quotidiani, quelli in cui possiamo andare tutti e spesso. Come Trippa, per noi da un paio d'anni la migliore trattoria di Milano, luogo allegro e contemporaneo in zona Porta Romana (e così la pensa anche la guida del Gambero Rosso). E come i locali premiati per il rapporto qualità-prezzo che sono otto: tre a Milano (28 Posti, Esco, Osteria Grand Hotel), uno a Bergamo (Casual Ristorante di Enrico Bartolini), a Cernusco sul Naviglio (Due Spade), a Gaggiano (Antica Trattoria del Gallo), a Montevecchia (La Piazzetta) e a Torno (Berton al Lago del Sereno Hotel).

La Lombardia è una grande tavola imbandita, siete tutti invitati.

Commenti