Cronaca locale

Milano lancia il decalogo contro infarto e obesità

Presentato oggi il primo atlante della salute cardiovascolare Solo l'11% degli italiani segue un regime alimentare corretto

Nutrire il pianeta. Nutrirlo bene. Non ingrassarlo per carità. Semmai metterlo a dieta. Per metà sfamarlo e per metà rimetterlo in linea. È questo il paradosso che anima dibattiti e temi caldi, anzi centrali, che costituiscono lo scenario «di contenuto» in Expo. Il cibo a tutti i costi ma quale come quanto? In Italia si parla quasi più di cibo che di calcio ma non è detto che ne sappiamo molto o quantomeno non razzoliamo bene da quanto emerge dal Primo Atlante della Salute Cardiovascolare redatto e presentato in anteprima europea, oggi, a Milano Expo, dal 46mo Congresso Nazionale Anmco.

Solo l'11 per cento degli uomini e il 24 per cento delle donne italiane segue infatti i dettami di una alimentazione corretta. Lo dice una indagine condotta in riferimento al quadriennio 2008-2012 che ha incrociato i dati di un questionario Epic messo a punto dall'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e ci fornisce un riscontro dettagliato su prevalenza di malattie cardiovascolari e di fattori di rischio come ipertensione, ipercolesterolemia, diabete e obesità. Quello che non si dice ancora troppo forte anche a Expo Milano, secondo l'Atlante dei cardiologi è che non dovremmo ingrassare più e anzi dovremmo tornare in forma in fretta. Per la salute. E prenderne coscienza perché, lo dicono anche i dati emersi dal recente European obesity day del maggio scorso 4 su 5 persone che si definiscono sovrappeso in realtà sono obesi e questo accade per il 18 per cento degli italiani (quasi uno su 5).

Riprendersi la linea va bene per un sacco di ragioni: evitare sprechi, prevenire malattie, pesare meno sulla spesa pubblica. Difficile da mettere in pratica. Eppure basterebbe prestare attenzione a queste dieci regole (8 abitudini sane alimentari più l'attività fisica più smettere di fumare) per intraprendere la strada giusta. Lo dicono dal Congresso nazionale dei medici cardiologi. Chi c'è di più autorevole di coloro che studiano e curano il nostro cuore?

Dieci «comandamenti» per farci tornare il sorriso e «soprattutto per prendersi maggiormente cura della propria salute cardiovascolare» come sottolinea il presidente ANMCO Michele Gulizia portavoce di 2500 medici ed esperti in congresso a Milano. Le dieci raccomandazioni che arrivano in questo Atlante per la salute del cuore sono una presa di coscienza sullo stile di vita degli italiani perché il rapporto ci dice che solo un terzo degli italiani dai 35 ai 74 anni consuma verdura e pesce in misura adeguata. Che ben il 2,7 per cento degli uomini e lo 0,6 per cento delle donne non segue nessuna delle indicazioni alimentari. I più bravi, vale a dire coloro che seguono almeno 5 delle 8 indicazioni alimentari corrette insieme con attività fisica e assenza di fumo, sono solo il 6,9 per cento degli uomini e il 12,8 per cento delle donne.

«Con questa ricerca abbiamo scoperto che si mangia male e di fatto si è abbandonata la dieta mediterranea, – dice l'esperto – meno di cinque porzioni delle 8 raccomandate di frutta e verdura alla settimana, che le donne stanno ingrassando più degli uomini, che abbiamo più obesi e sedentari di sempre».

Insomma, nell'era in cui si parla solo di cibo e di diete il paradosso è che mangiamo troppo e male, come se non ci fosse la strada giusta: «oggi se ne parla tanto perché non si mangia più per vivere – dice Michele Gulizia – non si sente l'esigenza di nutrirsi e la globalizzazione ha mescolato gusti e novità di cibi anche estremamente stimolanti. Nel frattempo la grande insidia dei grassi saturi continua ad essere il killer numero uno. Da un punto di vista comportamentale poi assistiamo al fatto che le classi d'elite hanno disponibilità abbondanti di cibi di ogni genere e costo e questa ricerca del nuovo e del lontano li allontana spesso dal cibo semplice e salutare, dall'altra parte chi ha meno disponibilità economica ricerca lo stesso tipo di cibo nei negozi a basso costo, discount e affini, e si proietta su alimenti di scarsa qualità». Si mangia troppo e male.

Il quadro è questo e secondo il portavoce dei cardiologi italiani «basterebbe una bruschetta di pomodoro ricco di licopene, con la preziosa e diuretica cipolla e la giusta quantità di pane meglio se integrale ricco di fibre e nutrienti per mangiare in modo sano associando proteine vegetali e legumi e consumando almeno 150 grammi di pesce 2/3 volte la settimana oltre a 400 grammi di frutta e verdura al giorno».

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