Cronaca locale

Milano, morto a 20 anni lo skater Ghilardi dopo una lunga malattia

Leonardo Ghilardi non ce l'ha fatta e sabato mattina è morto. Combatteva da almeno due anni: si è spento all'età di 20 anni

Milano, morto a 20 anni lo skater Ghilardi dopo una lunga malattia

Leonardo Ghilardi è morto sabato a Milano, dopo aver lottato per due anni contro un male terribile che lui aveva sempre cercato di affrontare con la forza e l'ironia che soltanto un ragazzo della sua età può avere. Dopo la malattia aveva scelto di diventare un esempio per gli altri, di far capire che in realtà lottare era l'unica cosa che si poteva fare in una condizione come la sua. Aveva scelto di condividere la sua esperienza in maniera tale da dare la forza a tutti gli altri. Lo aveva raccontato la sua storia su Il Bullone, un giornale di ragazzi che da anni lottano contro malattie mortali: "Hey tranquillo - diceva - non sei il solo a essere intrappolato in un corpo che ti rema contro". Un po' come a ricordare che in realtà i problemi della vita sono altri.

La diagnosi è arrivata nella notte tra il 21 e il 22 giugno 2017, quando Leo è andato in ospedale perché respirava a fatica. Una massa tumorale si era gonfiata talmente tanto da rompergli una costola, dopo qualche giorno ha ottenuto i risultati: sarcoma di Ewing. I tumori di Ewing colpiscono principalmente adolescenti e bambini, provengono da cellule staminali indifferenziate. Ovvero da quei tessuti che nell'embrione danno origine al sistema muscoloscheletrico e nervoso.

Ma purtroppo alla fine la malattia ha avuto la meglio e Leonardo è morto sabato. Gli amici dello Skating Club Cassano si sono stretti nel dolore e nel lutto, omaggiandolo con un post su Facebook nel quale hanno voluto salutarlo con un semplice quanto intenso messaggio.

Il funerale si terrà lunedì 25 marzo alle ore 15:30 a Treviglio. Lo skater era diventato un simbolo della lotta contro le malattie proprio perché riusciva ad affrontare con disinvoltura e ironia i tragici passaggi che lo hanno portato fino al tragico esito.

Era riuscito a sfruttare i suoi canali social, come Youtube e Instagram, per condividere gli step e i ricoveri ospedalieri che lo costringevano a restare a letto per giorni.

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