Cronaca locale

«La Milano olimpica dev'essere sexy Il rischio? Sembrare autoreferenziale»

Comunicazione e storytelling, parla Camaiora di «The Skill»

Alberto Giannoni

La comunicazione parla sempre più milanese, ma la Milano «olimpica» sa raccontarsi? Non abbastanza, secondo Andrea Camaiora. Spin doctor e giornalista, Camaiora è il fondatore di «The Skill», società di comunicazione nata a Roma che ha sentito l'esigenza di una postazione il più possibile vicina alle aziende interessate a servizi particolari. Oltre a curare l'immagine tradizionale e le nuove forme di reputazione social, «The Skill» è specializzata in comunicazione strategica e in «crisis e litigation pr», vale a dire nella gestione di processi comunicativi nel corso di eventi critici o di procedimenti e controversie legali. La nuova sede è in Foro Bonaparte, il team è particolarmente giovane (età media sotto i 35 anni). E l'agenzia prevede una ulteriore espansione nei prossimi anni.

L'importanza che può avere la gestione professionale di una attività di prevenzione, gestione e comunicazione della crisi si può ben comprendere pensando a casi di incidenti o tragedie che hanno un impatto forte nella pubblica opinione. Le litigation pr si vedono nelle serie americane. Quando un'azienda è accusata di un illecito particolarmente imbarazzante, o quando un politico viene sottoposto a indagini che potrebbero comprometterne la reputazione, oltre all'avvocato arriva anche lo studio specializzato, che sa come gestire il momento delicato dal punto di vista dell'informazione e dell'opinione pubblica, controbilanciando un sistema mediatico di solito fortemente sbilanciato dal lato accusatorio e colpevolista.

Terzo tipo di attività è il «brand storytelling». E il caso della «Milano olimpica» è da manuale. «La corsa di Milano e Cortina mi auguro che sia affidata a degli esperti di brand storytelling - riflette Camaiora - devono far leva sulla loro forza evocativa, sugli elementi strutturali e sulle infrastrutture, Malpensa e la moda, il fascino di una città che è faro d'Italia». La battaglia per la candidatura va inquadrata in una contesa anche diplomazia con la concorrente, Stoccolma. «L'Italia - prosegue Camaiora - affronta un momento critico sul piano della credibilità internazionale, per Milano non vale perché proietta una dimensione di dinamismo. Faccia leva sugli aspetti più sexy di questa candidatura, per convincere più delegati possibile». «Nel video - riflette Camaiora - c'è una bella musica classica, sono evocati elementi dell'italianità come il caffè. Eppure sarà importante mostrare sempre più la centralità di Milano senza cadere nell'autoreferenzialità. Non è rilevante che vantiamo la nostra capacità di vincere nello sci, semmai - una volta ricordata la nostra tradizione sportiva - puntiamo sui trasporti, sulla metro, sui treni, sulla nostra capacità organizzativa, e sulla centralità di Milano.

Facciamo vedere un bel tabellone con le rotte aeroportuali internazionali e ciascuno guarderà a Milano come a casa sua».

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