Cronaca locale

Milano, piano sicurezza: no a "zone rosse", scelte le aree sensibili

Durante la riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica il comune ha presentato le aree ritenute più a rischio, nelle quali si intensificheranno i controlli delle forze dell'ordine. Ma niente "zone rosse", solo "zone sensibili"

Milano, piano sicurezza: no a "zone rosse", scelte le aree sensibili

Arrivano anche a Milano le cosidette "zone rosse", che nel capoluogo lombardo prenderenno tuttavia il nome di "zone particolarmente sensibili". Un termine ritenuto più appropriato dalla giunta Sala.

Poco importa, comunque, come si vogliano definire le nuove direttive. Nella città meneghina è più che mai impellente la necessità di affrontare il problema sicurezza e la lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti. Argomento di cui si è largamente discusso nella giornata di ieri in prefettura.

Durante la riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, cui hanno preso parte anche il prefetto Renato Saccone ed il procuratore capo Francesco Greco, il comune di Milano ha dunque presentato il nuovo programma. Questo ha come base il "decreto Minniti" del 2017, a cui vanno ad aggiungersi gli ampliamenti previsti dal nuovo governo.

Non si parlerà, come detto in precedenza, di "zone rosse". Non verrà fatta alcuna distizione netta fra le varie aree di Milano, ma fra queste ve ne saranno alcune da tenere particolarmente sotto controllo. Le cinque zone prescelte sono via Padova, assegnata alla polizia locale, Sempione-Arco della Pace, che spetterà alla guardia di finanza, la Darsena ed i Navigli, di competenza dei carabinieri, e le stazioni di Milano Centrale e Rogoredo, compresa la oramai celebre zona del "boschetto". Tutte aree divenute tristemente note per lo spaccio di droga ed il degrado. In questi luoghi andrà ad intensificarsi il lavoro dei rappresentanti delle forze dell'ordine.

Oltre ad arrestare i criminali colti in flagranza, grazie al provvedimento di "daspo urbano" le autorità potranno allontanare i soggetti che si renderanno protagonisti di episodi di ubriachezza molesta, abusivismo o accattonaggio, reati tradizionalmente non passibili di arresto. I luoghi sensibili in cui questi reati minori potranno esser colpiti sono stati estesi dal governo lo scorso ottobre 2018: si tratta di ospedali, mercati, fiere e luoghi di spettacolo, Saranno inoltre intensificati i controlli nei locali (soprattutto per quanto riguarda la vendita di alcolici) e per le strade.

Al momento le zone segnalate sono solo cinque, ma non si esclude che il futuro possano aumentare di numero.

Inizialmente, infatti, le "zone rosse" individuate erano undici.

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