Cronaca locale

Milano Ristorazione non conosce i centri a cui fornisce i pasti

Milano Ristorazione non sa a chi dà da mangiare. Succede che giovedì sul sito della municipalizzata che serve mense scolastiche, centri residenziali per anziani, centri diurni disabili e centri multiservizi per anziani, venga data la notizia dell'assemblea generale di tutto il personale spalmato sulle due giornate per lunedì e martedì. «Verranno serviti ai bambini due tramezzini a testa farciti con mozzarella e pomodoro e un budino al cioccolato equosolidale» si legge sul sito dell'azienda. Questo il menu previsto per 65mila bambini delle scuole dell'infanzia e primarie e secondarie di I grado della città. Niente diete etico religiose o sanitarie per i bambini tra i 3 e i 10 anni che l'hanno richiesta in quanto «non è possibile garantire tale servizio, in quanto non è possibile assicurare la presenza del personale incaricato alla produzione delle diete speciali per il tempo necessario e compatibile con la predisposizione delle stesse» spiegano da via Quaranta. Circa 10mila bimbi dovranno portarsi il pasto da casa.

Garantito invece il pasto di emergenza- faceva sapere giovedì Milano Ristorazione per gli ospiti delle Rsa, centri diurni disabili, Spraar e centri di prima accoglienza perchè considerate «fasce protette» dal contratto di servizio siglato con il Comune, in ottemperanza alle norme di garanzia dei servizi pubblici essenziali. Peccato che da maggio 2018 non sia più così, o meglio il Contratto tra Palazzo Marino e Milano Ristorazione esclude gli Spraar, perchè in gestione alla cooperativa Farsi prossimo, vincitrice del bando. L'amministrazione prima dell'estate ha deciso di affidare la gestione dei programmi Spraar a un unico gestore che si occupasse anche dei pasti, a differenza di prima, quando Milano Ristorazione forniva solo i pasti e le cooperative si occupavano degli altri aspetti del programma.

MBr

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