Cronaca locale

Milano ritorna al futuro nelle fabbriche storiche

Milano ritorna al futuro nelle fabbriche storiche

Il nuovo nasce dalle ceneri della storia, nei quartieri operai e industriali, come Bicocca, Bovisa, Mecenate, porta Genova e dintorni, Farini, Zara, Lambrate-Ventura, Maciachini, l'area Monumentale sorti come funghi attorno alle fabbriche o fuori le mura di Milano, dal 1910 capitale della rivoluzione industriale italiana, dell'energia elettrica, del Futurismo, dell'architettonica moderna del Novecento e del design industriale.
Oggi i riflettori si accendono sulle Officine del volo di via Mecenate 76/5, ex fabbrica dell'ingegnere Gianni Caproni, pioniere del volo, con facciata di mattoni a vista con inserti di pietra del 1915, testimonianza dell'architettura industriale di 1500 metri quadrati, riconvertito in spazio polifunzionale, flessibile, che ospita eventi culturali e mondani nell'ambito della moda, design e comunicazione, dall'architetto Nicola Gisonda, che festeggia con la mostra «10 anni di Officine del volo dal restauro di un'architettura industriale ad una nuova funzionalità», una storia per immagini di scena nel Bistrot Corsia del Giardino, in via Manzoni 16. Intorno ci sono i capannoni che ospitano X-Factor e altre note trasmissioni tv. Milano punta sulla riqualificazione di siti di archeologia industriale diffusa sul territorio; dopo la Fabbrica del Vapore, luogo di cultura ricavato sull'ex sede della Carminati & Toselli, impresa che si occupava di pezzi di ricambio per ferrovie e tramvietra, oggi i posti più frequentati e di grande fascino, c'è la Fondazione Hangar Bicocca, spazio espositivo nato dalla riconversione degli ex spazi industriali officine Ansaldo-Breda, tra i più grandi d'Europa con i suoi 15.000 metri quadrati dedicati all' arte contemporanea. Nel 2015, con l'Expo aspettiamo l'apertura della nuova maestosa sede della Fondazione Prada di Rem Koolhass, ricavata da un ex distilleria del 1910, situata in Largo Isarco 2, nella zona Sud di Milano tra viale Ripamonti e Corso Lodi, con 17.500 metri quadrati espositivi come esempio di coesistenza e coesione di architettura storica e contemporanea.
Il capoluogo della cultura progettuale industriale, punta negli ultimi quindici anni sulla riconversione delle aree dismesse o edifici abbandonati per trasformarli in luoghi vivibili, autonomi dal centro storico: è una sfida con il futuro. Cento docenti e mille studenti del Politecnico in collaborazione con il Comune, stanno elaborando un progetto nominato Ri-formare Milano incentrato su 20 aree dismesse, tra le altre: la Caserma Rubattino di piazza Santa Maria del Suffragio in corso XXII Marzo, inclusi il mercato, l'ex cinema Luce e l'ex Macello. Così è accaduto per l'ex l'area intorno a Porta Genova, comprese via Tortona, Bergonone, Savona, vetrina della creatività dagli anni '90 nell'ambito della kermesse del «Fuori Salone del Mobile». In via Bergognone, nel cuore del quadrilatero prima occupato dai capannoni dell'Ansaldo, sorgerà il Museo delle Culture Extraeuropee, centro delle culture del mondo di 8600 metri quadrati firmato dell'archistar David Chipperflid, che ospiterà le collezioni archeologiche-etnografiche, promesso nel 2013 (ma lo stiamo ancora aspettando). Saranno riqualificati i Navigli e la Darsena, nuova area pedonalizzata destinata ad ospitare un nuovo porto di Milano.

Poco distante, al 113 di Ripa di Porta Ticinese, è attivissimo il Museo Pecci, spazio d'arte ricavato da un edificio industriale, dove è stata inaugurata la mostra «Anish Kapoor /Lucio Fontana».

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