Cronaca locale

"Milano in venti anni ha perso 400 poliziotti"

Il segretario Guaetta al congresso del Siulp: "Prima 25 volanti per turno, ora solo 13"

"Milano in venti anni ha perso 400 poliziotti"

«L'88% degli italiani voterà in base alla propria percezione della sicurezza. Milano sembra molto sicura se, come ha rivelato un recente sondaggio pubblicato dal Corriere della Sera, il 74% degli abitanti si sente sicuro. Non c'è modo però di quantificare la sicurezza reale perché è un fenomeno influenzato dalle condizioni di disagio sociale. Un disagio diversissimo se compariamo ad esempio quello molto violento percepito da una vecchietta che all'improvviso si accorge che l'uomo fatto entrare in casa un'ora prima era solo un ladro di monili spacciatosi per operaio del gas, ai problemi sentiti ma pur sempre di minore entità da un giovane uomo che si è visto strappare l'orologio, anche se si trattava di un Rolex. Il sindacato? Non fa politica».

Il segretario nazionale Felice Romano ha partecipato ieri al Palazzo delle Stelline all'ottavo congresso provinciale del Siulp (Sindacato unitario lavori polizia) di Milano organizzato dal direttivo locale di piazza Sant'Ambrogio e dal suo segretario Mauro Guaetta. Quest'ultimo, nel suo intenso intervento, ha spiegato come a Milano occorra rilanciare il controllo reale del territorio, attraverso la piena funzionalità dei commissariati «che oramai - sottolineato Guaetta - sono oggetto di un prelievo massiccio e quotidiano di personale per servizi connessi all'ordine e alla sicurezza pubblica, al fine di riuscire a presidiare qualunque evento pubblico».

«Questo quadro della situazione pone in primo piano l'esigenza di ridisegnare il modello organizzativo della questura, - ha concluso il segretario provinciale - che ha circa 400 operatori in meno rispetto al decreto del 1991 che ne determinava l'organico. Nei primi anni Novanta venivano dispiegate circa 25 volanti per turno sul territorio con 3 operatori a bordo. Oggi facciamo fatica a impiegarne 13 per turno con 2 operatori».

Tra gli altri partecipanti al congresso il segretario regionale lombardo Alessandro Stefanì, il segretario milanese della Cisl Danilo Galvagni, il prefetto Luciana Lamorgese, il questore Marcello Cardona. Quindi Mariastella Gelmini, candidata al Parlamento per Forza Italia, Carmela Rozza, assessore alla Sicurezza del Comune di Milano per il Pd e ora in corsa per la Regione.

Il tema della sicurezza il sindacato di polizia più rappresentativo d'Italia (1750 iscritti in provincia di Milano, 25.800 in Italia) lo ha affrontato a 360 gradi in un momento delicatissimo nel nostro Paese, cioè a cavallo tra fatti atroci e accaduti a breve giro legati, primo fra tutti, all'omicidio della 19enne Pamela Mastropietro a Macerata.

Gelmini ha ricordato «che difendersi dal crimine e dalla violenza in Italia deve essere legittimo - una mia legge è ferma in Parlamento - ma nessuno può sostituirsi alla polizia e alle forze dell'ordine. Perché per garantire la sicurezza occorrono forze di polizia con strumenti adatti, esperienza e risorse necessarie. Vorrei anche esprimere solidarietà e vicinanza a tutti quei servitori dello Stato che sono oggetto di attacchi e di violenze, come è accaduto a Piacenza».

Per Carmela Rozza la Regione può fare molto per affrontare i problemi irrisolti di quartieri come il Corvetto e San Siro. «Il mio impegno personale e quello del candidato alla presidenza Giorgio Gori è innanzitutto l'assoluta serietà e concretezza, anche a livello economico, per supportare e migliorare la qualità del lavoro delle forze dell'ordine, senza strumentalizzare politicamente la polizia.

C'è troppa confusione tra occupazione, delinquenza e bisogno».

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