Cronaca locale

Il ministro liquida il bando «È una scelta di Milano»

Anche Alfano scarica l'iniziativa di Palazzo Marino: «Liberi di organizzarsi e assumersi la responsabilità»

Alberto GiannoniAnche il ministro prende le distanze. Il Comune di Milano resta solo sul bando per l'accoglienza dei rifugiati. Il piano di Palazzo Marino ha scatenato reazioni forti in questi giorni. L'assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, ha rivendicato la bontà dell'iniziativa («ancora una volta - ha detto - Milano si dimostra capitale dell'accoglienza») ma molti, per lo più nel centrodestra, hanno contestato la previsione del contributo mensile (fino a 400 euro) per chi accolga nella sua casa richiedenti asilo e profughi. E ieri anche il ministro ha pubblicamente liquidato la scelta del Comune: «La soluzione per cui il Viminale sta lavorando - ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano - è quella del sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati attraverso organizzazioni di volontariato, onlus e soggetti non familiari ma associativi». «Poi - ha aggiunto in modo eloquente - ciascun Comune è libero di organizzarsi come ritiene e di assumersene la responsabilità politica». «Io - ha aggiunto poi Alfano a mo' di contentino - penso che laddove vi sono Comuni che collaborano, a livello di opinione pubblica, di cittadinanza e di impatto sulla comunità, la questione dei migranti sia più facile da gestire. Laddove ci sono Comuni che non collaborano con noi, succedono sempre dei disguidi e delle disfunzionalità organizzative che peggiorano sempre l'accoglienza e creano più problemi ai cittadini. Milano sta comunque svolgendo un tentativo di organizzazione».Un tentativo, che come detto, molti non hanno apprezzato. Ieri, giorno della «Befana», per esempio, del carbone è stato portato in piazza Scala da Fratelli d'Italia: «In segno di civile protesta - ha spiegato l'ex ministro Ignazio La Russa perché ciò che sta accadendo a Milano non ha precedenti. Il Comune vuole garantire ai profughi soldi e accoglienza e non è in grado di fare lo stesso per gli italiani poveri. Noi vogliamo almeno pari condizioni». La Russa, insieme a Paola Frassinetti, Carlo Fidanza e ai consiglieri comunali Riccardo De Corato e Marco Osnato ha consegnato un sacco di carbone posizionandolo a terra affianco a un fantoccio-clochard col cartello «Immigrati privilegiati italiani dimenticati».Il Comune ha difeso e spiegato le modalità del bando: le famiglie interessate devono partecipare a una breve formazione e a un colloquio con lo psicologo. L'ospitalità prevista è di circa 6 mesi, eventualmente prorogabili.Ma scettica si è mostrata anche la candidata sindaco dei 5 Stelle, Patrizia Bedori. «A noi - ha detto - interessa la qualità della vita dei cittadini, visto che questa amministrazione ha dimenticato soprattutto le periferie». E sul bando dedicato alle famiglie che vogliono ospitare rifugiati ha aggiunto: «quella dei profughi non è una emergenza ma è un dato di fatto di cui dobbiamo prendere atto e per cui serve organizzazione.

È ovvio che i 350 euro per i profughi possono creare malumori se non si pensa prima ai cittadini».

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