Cronaca locale

«Il mio Io Hitler per raccontare la storia del '900»

Filippo Del Corno, compositore-assessore alla Cultura di Milano, è anche autore di opere musicali dedicate all'attualità. Si è dedicato molto a questo genere?

«Oltre all'azione di teatro musicale Io Hitler ho scritto anche l'opera Non guardate al domani, sul rapimento e l'assassinio di Aldo Moro. È una costante del mio lavoro tenere fede al principio che un compositore deve confrontarsi con la realtà, come sosteneva Steve Martland; farlo attraverso il teatro musicale è il modo più diretto e al tempo stesso rischioso...ma comunque necessario».

Non sono molti i lavori musicali che parlano di cronaca Sembra che la musica guardi altrove o no?

«È naturale che sia così; gli spunti di ispirazione per i musicisti sono sempre stati molteplici, così come lo era già alle radici del teatro greco, vero e proprio antenato dell'opera lirica: il conflitto politico per Eschilo, la matrice mitica per Sofocle, la cronaca sociale per Aristofane».

Come compositore rifarebbe l'esperienza, quale soggetto pensa per il futuro?

«Sono piuttosto soddisfatto dei miei lavori politici, e sono tutte esperienze che rifarei. Per il futuro ho altri progetti, ma al momento è prematuro parlarne».

Il pubblico come reagisce davanti a questo tipo di proposte?

«In realtà il pubblico è abbastanza attratto da esperienze che fanno entrare in relazione fatti storici ed espressione artistica, sia essa musicale, narrativa, cinematografica. È un modo diverso ma stimolante per assumere nuova consapevolezza storica, e spesso genera desiderio di approfondire e di conoscere meglio i fatti e i personaggi tratteggiati da opere, romanzi o film».

L'arte musicale non dovrebbe testimoniare di più il proprio tempo?

«Testimoniare il proprio tempo attraverso l'attualità è un'opportunità: non deve essere vissuto come un dovere ma nemmeno come un tabù».

LuPav

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