Cronaca locale

«Il mio musical da ridere con un Re Artù demenziale»

L'attore al Nuovo nello «Spamalot» dei Monty Python «Cantare e recitare? Lo facevo già con le Storie Tese...»

Ferruccio Gattuso

Tutto è assurdo nella vita artistica di Elio, a cominciare dal nome assolutamente normale che, quando era Stefano Belisari, si è scelto per fare spettacolo. «Lo feci per ridere, innanzitutto. Però per difendere la mia privacy, perché sono sempre stato timido». Guarda un po' il mattatore delle Storie Tese era un timido, e la notizia ulteriore è che «lo sono tuttora». Non si direbbe osservandolo nei panni del più folle Re Artù a memoria storica, tra il medioevale e il demenziale, nel musical Spamalot in scena da domani al 6 gennaio al Teatro Nuovo (ore 20.45 domenica ore 15.30, ingresso 69-39,50, info 02.79.40.26). Testo di culto del team comico british Monty Python, 3 Tony Award vinti, Spamalot racconta della Tavola Rotonda e del Sacro Graal in un modo decisamente squinternato.

Elio torna al musical dopo il successo di qualche anno fa con gli Addams: in quel caso era Mel Brooks, ora sono i Monty Python: se non ride lei si ammala?

«Forse sì. Ridere fa bene alla salute, e forse è l'unica cosa che abbia senso nella vita. Poi c'è ridere e ridere. Io, l'amico fraterno Rocco Tanica che ha curato adattamento e traduzione delle liriche e gli altri delle Storie Tese ci sentiamo un po' parenti dei Monty Python. Diciamo che chi ride ai cinepanettoni non è mai venuto ai nostri concerti, mentre i fan della band rideranno certamente in teatro assistendo a Spamalot».

Band dal vivo di 10 elementi, un cast nutrito di perfomer da musical, un testo intelligente pur se demenziale: ci sta prendendo gusto col musical?

«A ben vedere il musical l'ho sempre fatto: quello che facevo con le Storie Tese era cantare e recitare, interpretare le canzoni. Ecco, certamente non mi misurerei con Rapunzel o La Febbre del Sabato Sera: con quelle cose ho poco a che fare».

Chi l'ha convinta a diventare Re Artù?

«Il regista Claudio Insegno, il produttore e direttore del Teatro Nuovo Lorenzo Vitali e il sì che loro hanno detto quando ho risposto: Ok, lo faccio solo se con me c'è Rocco Tanica. Con lui posso affrontare qualsiasi cosa».

Ma Elio ballerà? Se ci perdona, sembra meno mobile di un comodino Luigi XVI...

«Infatti. Nel contratto c'è scritto chiaro e tondo che avrei mosso solo le braccia o al massimo gli avambracci. Sotto, resto immobile».

Attualmente è coinvolto nel progetto televisivo di X Factor su Sky: la tv le piace ancora? Non la tenterebbe un one man show?

«A StraFactor mi diverto molto, ma la tv da unico protagonista non mi tenta nemmeno un po'».

L'addio dei fan a Elio e le Storie Tese è previsto il 19 dicembre al Forum di Assago: si chiude un capitolo irripetibile?

«Sì, ma la band continuerà in studio o forse in tv: ecco, un bello show tutto delle Storie Tese mi piacerebbe un sacco. Comunque, al Forum sarà una festa, non un funerale.

Sarà il concerto più bello di sempre di Elio e le Storie Tese».

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