Cronaca locale

Morricone diventa dottore La Statale gli dà una laurea

L'ateneo primo a riconoscergli quella magistrale Fertonani: «Sempre originale e sperimentatore»

Luca Pavanel

Come si dice: «Meglio tardi che mai...». E ci doveva pensare Milano, con la sua università, a provvedere. Parliamo della prima vera - fino a prova contraria - laurea magistrale honoris causa al compositore di musiche per film e direttore d'orchestra Ennio Morricone; una laurea in Scienze della musica e dello spettacolo che gli verrà conferita dalla (e alla) Statale giovedì 26 gennaio, all'età di 88 anni compiuti lo scorso novembre, dopo una vita di riconoscimenti di tutti generi, a livello mondiale. Anche l'accademia, insomma, si mette in pari; anche se in passato il Maestro ha ricevuto altre due lauree «semplici», le cosiddette triennali.

L'iniziativa arriva in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico 2016-2017 in via Festa del Perdono. Dalle ore 10 del mattino diversi gli interventi, messi in programma (quelli del rettore Gianluca Vago, del segretario generale Leru, Kurt Deketelaere, e del professor Cesare Fertonani), poi la lectio magistralis del grande autore e a seguire l'esecuzione del brano originale Varianti per Ballista Antonio Canino Bruno. Numeri da paura quelli della sua produzione: oltre cinquecento musiche scritte per il grande schermo e per la televisione, il lavoro «parallelo» di brani contemporanei e, ancora, la sua versatilità che, nella musica d'uso ma non solo, lo ha portato a esplorare i più diversi generi. Le sue opere, a conti fatti, sono stati usate in più di sessanta film vincitori di premi. «In effetti - conferma Fertonani, 54 anni, docente di Storia della musica moderna e contemporanea alla Statale - è la prima laurea magistrale che viene data al musicista. È stata fortemente voluta dal rettore ed è l'unica in Italia che si basa sulla collaborazione tra un ateneo e un Conservatorio (in questo caso il Verdi di Milano, ndr)». Il professore, per l'evento, ha preparato una lezione pubblica su «Morricone, l'arte dell'intuizione e il gusto della sperimentazione». Si ha sempre l'idea che la musica d'arte debba essere qualcosa di assoluto (e puro), a sfavore di «certi e altri» generi. Ma lui, nella sua produzione, che ha definito «applicata», «non è mai venuto meno alle sue prerogative - spiega - con grande originalità e forza di sperimentazione».

E dire che il Maestro, in passato, ha avuto qualche «rimpianto per non essersi dedicato a tempo pieno alla musica di ricerca» per dedicasi invece alla musica per film. «È vero - conferma Alessandro De Rosa, 31 anni, compositore e autore di Inseguendo il suono, l'ultima biografia uscita su Morricone -.

Ma negli ultimi anni, rivedendo la sua vita e il suo lavoro, ha cambiato posizione, riconsiderando anche il concetto di musica d'arte, contribuendo alla sua espansione».

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