Cronaca locale

Moschea di Sesto, sì del Tar. Il sindaco: "Mai con me qui"

I giudici accolgono il ricorso del centro islamico. Il Comune impugna. Di Stefano vuole il referendum

Moschea di Sesto, sì del Tar. Il sindaco: "Mai con me qui"

«Mai finché sarò sindaco». Nel giorno in cui il Tar dà ragione al centro islamico e torto al Comune, il primo cittadino di Sesto non arretra di un centimetro e resta contrarissimo alla costruzione della mega moschea. «Fin da ora - scandisce Roberto Di Stefano - dico a chiare lettere che con me sindaco la moschea non verrà mai realizzata».

L'esponente di Forza Italia in realtà non ha mai ingaggiato crociate ideologiche o religiose contro il centro islamico locale. Ha sempre considerato il progetto di via Luini sbagliato e sovradimensionato per la sua cittadina. Ha bocciato fin dall'inizio quel progetto e ha chiesto trasparenza assoluta sui fondi che sarebbero stati impiegati per realizzare il grande centro.

Di questa posizione ha fatto il cavallo di battaglia della sua campagna elettorale e quando ha espugnato la roccaforte rossa Sesto ha deciso con la sua maggioranza di cancellare la previsione urbanistica che era stata introdotta ai tempi delle giunte a guida Pd, fondando la decisione su «gravi inadempimenti» del centro islamico locale. Il centro ha negato di avere finanziamenti dal Qatar e ha presentato ricorso contro gli atti del Comune. Adesso che i giudici della seconda sezione del Tar lombardo hanno accolto il ricorso dei musulmani sestesi associati al coordinamento milanese Caim, Di Stefano tuona: «Siamo alla follia». «In estrema sintesi - ha spiegato ieri Di Stefano, appena reso edotto della sentenza - per il Tar è irrilevante che il Centro Islamico usufruisca da anni di un terreno comunale senza pagare quanto dovuto alle casse dell'Amministrazione al punto d'aver maturato a oggi già 320mila euro di debito. Così come non vengono prese in considerazione altre questioni di natura prettamente tecnica-urbanistica. Secondo il Tar prevale il diritto di culto e i debiti sono carta straccia? Per me, invece, deve prevalere un concetto che è scritto in tutte le aule dei tribunali italiani: la legge è uguale per tutti. E non vedo perché gli islamici possano godere di un terreno comunale senza pagare quanto dovuto». Con la sentenza pubblicata ieri, il Tar riapre la partita ma il ricorso del Comune in Consiglio di Stato pare certo. «Leggerò attentamente le motivazioni del Tar - conclude Di Stefano ma fin da ora dico a chiare lettere che con me sindaco la moschea non verrà mai realizzata. Il Centro Islamico pensi innanzitutto a saldare il debito con i contribuenti sestesi e porti in Comune i bilanci che dimostrino di non avere contatti con finanziatori del Qatar. Lo ribadisco, tenendo fede alla volontà politica dei sestesi, non indietreggerò di un centimetro.

Anzi, valuterò di istituire una consultazione cittadina per chiedere chi è favorevole o contrario alla grande moschea a Sesto San Giovanni».

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