Cronaca locale

Moser e Boeri pedalano al Museo del Ghisallo

Antonio Ruzzo

Per chi ama il ciclismo e per i grandi del ciclismo una visita in bici al Museo del Ghisallo non è una semplice pedalata. E non perché fin lassù, che si passi dal lago o da Erba, comunque bisogna salire, faticare, sudare perché così capita in salita, perché questa è la magia del ciclismo. Per chi ama il ciclismo la salita al Ghisallo e quasi un «pellegrinaggio» perché è un omaggio alla storia e al mito di uno sport che in quel museo è tenuto vivo dal presidente della Fondazione Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo Antonio Molteni e dalla direttrice Carola Gentilini. Con questo spirito ieri a salire sul Ghisallo e a far visita al museo di Magreglio sono arrivati con un gruppo di ciclisti due grandi personaggi e amici della bicicletta: Francesco Moser e il «suo» amico Tito Boeri attuale presidente dell'Inps. Una visita decisa quasi all'improvviso che ha visto però attivarsi un vero e proprio «comitato d'accoglienza» guidato dal presidente della Fondazione Molteni per dare il giusto benvenuto agli ospiti. Una mattina di racconti, di ricordi e di foto ( quelle di Massimo Moscardi) come si usa nella casa del ciclismo tra bici, maglie e trofei che hanno scritto la storia. Anche quella dello «sceriffo» che ha segnato un'epoca con le sue vittorie al Giro, nella Parigi Roubaix ai mondiali, con il suo record dell'ora e con la rivalità (mai sopita) con Beppe Saronni, sfida nella sfida. Una mattinata che ha aggiunto un altro piccolo tassello ad una storia che continua: «Così il Museo Ghisallo diventa Moserissimo - scrivono sul sito - e ci sembra di scorgere la soddisfazione di Fiorenzo Magni lassù...

».

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