Cronaca locale

Multe "fuorilegge" degli ausiliari, la battaglia di Fi prende quota

In Parlamento il progetto di legge per chiarire le competenze Le associazioni dei consumatori sposano la proposta azzurra

Multe "fuorilegge" degli ausiliari, la battaglia di Fi prende quota

E' partita da Milano e sta prendendo quota in Parlamento a Roma la battaglia contro le multe irregolari degli ausiliari della sosta. Primo firmatario della proposta di legge presentata circa due settimane fa a Palazzo Marino dai «colonnelli» del partito è l'onorevole Simone Baldelli, che mira a regolamentare in via definitiva le competenze degli ausiliari, chiarendo che possono sanzionare solo le auto posteggiate in maniera illecita sulle strisce blu o a chi in ne impedisce l'accesso. In quella sede Fi riferì che solo nel 2017 («dati forniti da Atm») su 730mila multe degli ausiliari oltre 350mila riguardavano infrazioni fuori dalle strisce regolamentate. Se la proposta di legge sarà approvata in aula - potrebbe essere iscritta già alla fine della prossima settimana - il Comune si ritroverebbe con 15 milioni di euro in meno all'anno nel Bilancio. Ieri e martedì il Pdl è stato affrontato in Commissione Trasporti alla Camera e Forza Italia ha incassato il pieno appoggio delle associazioni dei consumatori e la resistenza (abbastanza scontata) delle società concessionarie dei parcheggi. «Siamo incredibilmente d'accordo con questo testo - ha affermato il rappresentante del Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti (Cncu) Luigi Gabriele -. C'è un ampio aumento dei ricorsi nelle Prefetture, e anche presso i giudici di pace, legate a questo tipo di sanzioni. Negli ultimi anni il ruolo degli ausiliari del traffico è stato travisato, sebbene la Cassazione abbia chiarito qual è il perimetro, ma gli enti locali se ne sono ampiamente infischiati». Pieno sostegno alla modifica anche dall'associazione Codici (Centro per i diritti del cittadino): «È pacifico che esista un confine ben definito per i controlli degli ausiliari del traffico ed è di colore blu. Sono le strisce dei parcheggi a pagamento, l'unico campo d'azione in cui essi possono operare. La ratio della norma è chiara: evitare che società di gestione dei parcheggi e società del trasporto pubblico urbano, attraverso i propri ausiliari, facciano "cassa" sulle spalle dei cittadini». Il condirettore di Asstra-Associazione trasporti fa presente invece che «la mobilità privata resta purtroppo molto elevata», il segretario di Aipark Laurence Bannerman che «il ruolo dell'ausiliario è importantissimo, è un soggetto che quando opera lo fa con il cappello in testa di un pubblico ufficiale» e se i numeri degli ausiliari «dovessero essere ridimensionati, migliaia di addetti si troverebbero senza lavoro». Obiezioni che convincono Baldelli «ancora di più della giustezza della proposta di legge. Gli ausiliari possono hanno funzioni di prevenzione e accertamento ma non altre sanzioni previste dal Codice della strada, non hanno il cappello di pubblico ufficiale». E ricordo a chi parla di posti a rischio che «le società vivono dei proventi dei parcheggi e non delle multe». Idem «non sono gli ausiliari che devono salvare le città da una presunta mobilità insostenibile». Serve invece una norma interpretativa «perchè in alcune città registriamo un fenomeno di multe illecite, e le sanzioni non vanno usate per far quadrare i bilanci». In Commissione come rappresentante Anci e assessore alla Mobilità del Comune di Milano interviene anche Marco Granelli, che chiede «al legislatore non di ridurre ma di dare qualità all'intervento degli ausiliari, non sono operatori di serie b.

Diritti violati e fare cassa? Se si mette l'auto in divieto sullo spazio per i disabili, e si fa la sanzione, è un introito indebito? No, si fa rispettare una norma».

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