Cronaca locale

Municipi contro il Comune Darsena svenduta alla movida

Approda in Consiglio comunale il nuovo regolamento Le Zone contro la giunta: «Così si viola la democrazia»

Municipi contro il Comune Darsena svenduta alla movida

È sbarcato ieri pomeriggio in consiglio comunale il nuovo «Regolamento per la disciplina delle funzioni amministrative delegate al Comune inerenti la zona portuale della Darsena». Un regolamento osteggiato dai residenti, i comitati, i consiglieri dei municipi 5 e 6 che attaccano la giunta sul mancato coinvolgimento. «La proposta di regolamento della Darsena non viene sottoposta al parere del Municipio come invece previsto dal Regolamento - attaccano i consiglieri di Forza Italia del Municipio 5, Daniel Camardo, Fabrizio D'Angelo, Rosa Di Vaia, Erminio Galluzzi, Roberto Lupi, Simone Riccò, Silvia Soresina, Cosimo Stallo -. Non solo, neppure i cittadini sono stati coinvolti in questa decisione. Assistiamo inermi alla svendita commerciale dei punti più caratteristici della città».

Chiedono di ritirare il regolamento anche i colleghi azzurri del municipio 6, secondo i quali la proposta «inspiegabilmente, non è approdata in Consiglio municipale 6. La Giunta Sala viola le più elementari forme di democrazia e di partecipazione popolare, propone un regolamento che avrà un forte impatto sulla vita sociale ed economica di un intero quartiere, senza aver preventivamente coinvolto e ascoltato i cittadini che in questa zona vivono e vi lavorano».

Il centrodestra ha già preparato un centinaio di emendamenti per contrastare un progetto che è «in netta contraddizione sia con il principio di salvaguardia di una zona monumentale e storica sia con il progetto di navigazione turistica, in connessione con la riapertura della Cerchia dei Navigli». La consigliera di Forza Italia Silvia Sardone contesta innanzitutto «il principio per cui il consiglio continua a discutere di regolamenti, moltiplicando la burocrazia invece di snellirla. La giunta ha deliberato l'installazione della piattaforma nella Darsena, senza consultare nessuno, per poi dare al consiglio il contentino del regolamento. Il Consiglio di Stato ha dichiarato abusivi i barconi sul Naviglio Pavese, non si capisce che cosa intenda fare il Comune con gli ormeggi in concessione onerosa».

Pronti alla guerra anche i consiglieri della Lega, con il capogruppo Alessandro Morelli: «Non si capisce tutta questa fretta di approvare questa normativa assurda: non c'è nessun interesse della città nel realizzare la piattaforma. La zona è già sovraccarica di locali con i problemi che ne derivano». Poi c'è il tema della navigazione in contrasto con la filosofia del provvedimento: «il Comune ha tolto la gestione dei Navigli alla Navigli scarl, la navigazione turistica è scomparsa e la Darsena è sempre più un luogo di movida e sempre meno un porto» conclude Morelli. Contrari anche i grillini: «Con i nostri emendamenti vogliamo tutelare la quiete pubblica e la sicurezza, oltre che il decoro e le risorse pubbliche» spiega il portavoce Simone Sollazzo.

Palazzo Marino ha ignorato anche i residenti: l'area è ostaggio della movida, che porta con sé degrado, spaccio, insicurezza, disturbo della quiete notturna.

I Comitati dei Navigli hanno inviato una lettera alla giunta, caduta nel vuoto: «Chiediamo che, per salvaguardare i monumenti idrici del bacino della Darsena e dai Navigli, tutelati da vincolo, tutta l'area portuale sia preservata dalla presenza di piattaforme o strutture fisse».

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