Cronaca locale

Tra Municipio e griffe la «guerra» delle auto in via Montenapoleone

Sì dei negozi a una pedonalizzazione soft La zona: «I clienti devono andare a piedi»

Chiara Campo

Per anni le griffe hanno detto no alla pedonalizzazione di via Montenapoleone. «Qui chi acquista vuole poter arrivare in macchina, è la quarta via al mondo per lo shopping» ha sempre sostenuto il presidente dei commercianti della zona Guglielmo Miani. Pochi giorni fa, la svolta. Come ha anticipato il Corriere, è in corso una trattativa tra il Comune e l'associazione delle griffe per avviare il restyling nella strada della moda. Scompariranno i marciapiedi, la strada sarà su un unico livello (sul modello di via Sarpi per intendersi), con le parigine a definire una corsia (più stretta) per auto, l'inserimento di vasi e altri elementi di arredo, una finestra corta per il carico e scarico merci e il passaggio consentito alle auto per depositare i clienti nelle boutique e tornare a recuperarli, senza posteggiare davanti alle vetrine. Il progetto costa quasi 2 milioni e Miani ha rivelato di aver già trovato uno sponsor pronto a coprire il 70% dei costi ma «bisogna fare in fretta per evitare che scappi». L'assessore all'Urbanistica Pierfrancesco Maran ha definito «molto positiva» la proposta di finanziamento e aspetta che venga «formalmente presentata», ribadendo che l'intervento è «progettato dal Comune». E Palazzo Marino dovrà comunque lanciare un bando di gara per il project financing, con diritto di prelazione all'associazione. Ma tanta - e improvvisa - fretta da parte delle griffe ha creato malumori nel Municipio 1. É un restyling che sembra quasi scritto a quattro mani da Comune e commercianti per evitare una versione più strong. Il consiglio di zona già a novembre ha dato parere positivo all'apertura del negozio di Apple in piazza Liberty, vincolando gli oneri di urbanizzazione che dovrà versare il colosso Usa (circa 5 milioni di euro) ad una serie di progetti di riqualificazione, e c'è la pedonalizzazione di Montenapo. «I fondi per il restyling ci sono già - ricorda a Maran il coordinatore ed ex candidato presidente del centrodestra nel Municipio 1, Filippo Jarach -. Siamo favorevoli alla pavimentazione a raso, ma nelle nostre intenzioni la via deve diventare una ztl con accesso consentito solo ai residenti con box all'interno dell'area, i taxi diretti agli hotel e due finestre limitate, al mattino e al pomeriggio, per i furgoni merci. I clienti? A piedi. Il Comune se vuole può aprire un bando per un servizio di macchinine elettriche sul modello dei golf cart, con fermata alla metro di San Babila e in via Manzoni. Bene i privati, ma le linee guida vanno concordate con la zona, senza ripetere l'errore delle palme sponsorizzate da Starbucks in piazza Duomo. Non vorrei che la paura che uno sponsor scappi venisse usata come ricatto». Nel restyling sì a fioriere e panchine «anche da mettere a reddito, con i loghi di chi le adotta», nuova illuminazione dal basso. «Faremo un consiglio straordinario in Municipio per raccogliere le proposte di residenti e commercianti». Anche il presidente Pd della zona, Fabio Arrigoni, difende una pedonalizzazione spinta dell'area, con accesso garantito solo a chi ha garage, al carico e scarico («disciplinato con finestre più ridotte delle attuali») e si può «ragionare sui taxi diretti agli hotel». Accessi «controllati da telecamere o pilomat», magari alberi a basso fusto invece delle fioriere. É «un passo avanti che l'associazione abbia aperto ad una via a prevalenza pedonale» ma la zona vuole di più.

I clienti «possono andare a piedi, ricorreranno alla consegna a domicilio».

Commenti