Cronaca locale

La musica delle stelle una tradizione secolare

Tra le fonti ispirative della musica ci sono i segni zodiacali, le stelle, i mondi. Temi affascinanti che accendono la fantasia dell'uomo. E tornano nelle programmazioni concertistiche. Per incontrarle la data più prossima è domani alle 11 allo Spazio Base di via Bergognone 34. In «Musica liquida», percussionisti del Conservatorio Verdi eseguiranno diversi brani, tra i quali Tierkreis di Karlheinz Stockhausen (ispirato ai segni dello zodiaco), le stele funerarie ipotizzate dallo spettralista francese Gérard Grisey e i suoni onirici del giapponese Toshio Hosokawa. Sogni a occhi (e orecchie) aperte.

La storia del rapporto tra musica e stelle (in termini esoterici e scientifici) ha radici lontanissime. Si pensi all'antico concetto filosofico della «musica delle sfere», secondo cui il movimento dei corpi celesti avrebbe prodotto una sorta di musica non udibile all'uomo. Secoli dopo, la ricerca ha isolato il suono del cosmo, un tono grave simile al contrabbasso. La storia è foriera di pagine, è il caso di dirlo, stellari.

Dal suggestivo barocco di Bei lumi e chiome d'oro alla Sinfonia 41 Jupiter di Mozart, non dimenticando la sonata per pianoforte Chiaro di luna di Beethoven e Mondnacht del romantico Schumann. E ancora, un balzo porta alla prima metà del '900, quando l'inglese Gustav Holst scrisse la suite The Planets, ampio lavoro orchestrale dedicato ai caratteri dei corpi celesti del sistema solare.

Ci sono Clair de lune dell'impressionista Claude Debussy, Serenata per un satellite dell'avanguardia di Bruno Maderna, Cosmic Pulses, scritto nel 2007 da Stockhausen.

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