Cronaca locale

Nascosta e impolverata Ora vogliono spostare la Madonnina di Expo

L'appello della Cisl rivolto a cardinale e sindaco: "Il simbolo di Milano merita più rispetto. Altrove"

Nascosta e impolverata Ora vogliono spostare la Madonnina di Expo

La Madonnina di Expo torna a far discutere. Dopo le polemiche suscitate dal «no» di Sovrintendenza per i Beni artistici e Comune alla collocazione in piazzetta Reale, la nuova location «al centro del mondo», ovvero sul sito Expo, sembrava aver riportato la pace tra l'ideatore del progetto, la Veneranda Fabbrica del Duomo, società Expo e Comune. Ma all'indomani dell'inaugurazione dell'esposizione universale, il risultato è piuttosto deludente, se non da biasimare: «la Madonnina merita più rispetto e non deve rimanere nascosta in un angolo di expo».

Stiamo parlando della copia della «bela Madunina», pensata per Expo, o meglio per farsi ammirare più da vicino e nei particolari dai 20 milioni di visitatori attesi per l'evento. «È per noi un grande onore ricevere la Madonnina all'Expo - aveva detto il commissario unico di Expo Giuseppe Sala - e assicuro fin d'ora la più completa disponibilità a valutare la possibilità di una soluzione che sia all'altezza del suo significato religioso, storico e civile». Sembra ora, appunto, che la nuova sistemazione non sia assolutamente adeguata all'importanza e al valore simbolico dell'icona di Milano.

A sollevare la delicata questione Danilo Galvagni, segretario della Cisl milanese: «la Madonnina merita più rispetto e non deve restare nascosta in un angolo dell'Expo». «In questo ultimo week-end l'orgoglio di Milano ha subito due scossoni: quello che mi muove a questo appello, è frutto di un disagio che mi tormenta da due giorni. Sabato - racconta il segretario - mi sono recato con la famiglia ad Expo. All'uscita di Fiorenza, verso le 20,30, in direzione MM, ho visto in un angolo, al buio, sola, abbandonata, la statua della nostra Madonnina, velata dalla polvere dei lavori ancora da terminare. Ho provato compassione: il simbolo di Milano, che vigila sul Duomo e la città, mi è sembrato, quasi, un'ospite non gradito».

Doppio l'invito che Galvagni lancia, all'arcivescovo di Milano Angelo Scola perché «la nostra Madonnina abbia una collocazione più adeguata» e al sindaco affinché «si impegni perché la sua immagine non sia svilita dalla mancanza di rispetto verso un simbolo che da sempre rappresenta i milanesi». Il calco dorato alto 4 metri si trova all'inizio del Decumano, vicino ai padiglioni della Caritas e dell'Irlanda, a suscitare qualche perplessità è la «famosa» scalinata che avrebbe dovuto valorizzare la statua e che in pratica si traduce in quattro gradoni in cemento. Non solo, il piedistallo su cui è esposta è leggermente rientrante rispetto al Decumano. Il risultato? Il simbolo della città non risulta immediatamente visibile al passaggio.

Rilancia l'invito di Galvagni la coordinatrice regionale FI Mariastella Gelmini: «Ha ragione la Cisl milanese a chiedere uno spazio degno e maggiore visibilità per il simbolo di Milano: la Madonnina. Attorno ad essa e alle parole del Santo Padre, si deve raccogliere quella iniziativa di tutti per “globalizzare la solidarietà” di cui ha parlato Papa Francesco.

La stessa Carta di Milano invoca non solo parole ma fatti, e la Madonnina è il simbolo della generosità concreta di tutta la città: valorizziamola».

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