Cronaca locale

È nata la pistola con la app: quando si estrae, parte l'allarme

Nasce nell'ottica - forse per noi ancora troppo avanzata ma comunque sempre più auspicabile - della smart city, la città intelligente. Ed è destinato a rappresentare solo uno dei primi sintomi di un mondo che rifiuta ormai l'individualismo per fare sempre e solo sistema. Dietro l'«i-Project» - un sistema di sensorizzazione applicato alla fondina di un'arma da fuoco per le forze dell'ordine (una Beretta Px4 Storm-i 9x19, il calibro militare, nella foto ) per renderla più efficiente e sicura velocizzando il contatto con la centrale operativa in caso di emergenza e minimizzando i tempi di reazione - c'è infatti un lavoro di circa tre anni svolto da un team d'eccezione: gli ingegneri e i project manager della Beretta spa di Gardone Valtrompia, la fabbrica d'armi più antica del mondo (è arrivata alla 15a generazione e già nel 1526 produceva archibugi per la Serenissima, ndr ), il campus nord dell'università di Brescia (dove si fa innovazione) finanziato dal ministero dello Sviluppo economico, l'azienda «Intellitronika» e, naturalmente, l'Arma dei carabinieri. Proprio a loro, a una decina di militari di quartiere di Milano, sono state date in dotazione sperimentale fino al 15 agosto queste pistole con una specifica fondina a doppia sicurezza nella quale attuatori magnetici e uno smartphone dotato di una app dal nome bellicoso, «Odino», consentirà alla centrale operativa di sapere dove si trova esattamente il carabiniere in questione che, qualora dovesse estrarre l'arma in una situazione di allarme e di pericolo, vedrà attivarsi immediatamente attorno a sé un sistema di supporto a 360 gradi.

«Siamo i primi e gli unici a lanciare un'arma di questo genere nel mondo» afferma fiero il presidente della fabbrica d'armi Franco Gussalli Beretta.

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