Cronaca locale

Ncd in Regione cambia nome Lupi a Maroni: «A 18 mesi dalle Regionali ora accelerare»

Nuovo nome e cambio di passo, L'Ncd manda un segnale al centrodestra. Il gruppo regionale da oggi si chiama «Lombardia popolare». «Non è solo un cambio nome ma un'evoluzione» spiega il coordinatore regionale Alessandro Colucci. In due direzioni: da un lato il partito si allarga, dall'altro consolida il profilo di centrodestra. Anzi liberal-popolare, come ripetono tutti i dirigenti nella conferenza stampa al Pirellone. Si segue il solco tracciato a Milano: il partito vede nei moderati il motore dell'alleanza e si allarga fuori dai suoi confini: «Non a caso abbiamo Matteo Forte» spiega Colucci, citando oltre al consigliere comunale anche la componente ex socialista che convive con quella cattolica. «La nostra lista ha garantito l'anima liberal-popolare di Parisi» dice Forte, citando il candidato sindaco oggi possibile protagonista di questo laboratorio. Alessandro Bramati, presidente del municipio 5 votato compattamente dal centrodestra (e non solo) rappresenta un plotoncino di eletti che a Milano possono essere decisivi. «Non ci si può rassegnare al passato - spiega il capogruppo alla Camera Maurizio Lupi - Milano è un modello per tutti. E non è stato solo il candidato, Parisi, ma un metodo, quello delle differenze come ricchezza. Per esempio con la Lega». «Fra 18 mesi si vota in Lombardia - ricorda Lupi - Anche in Regione c'è bisogno di cambiare passo. C'è molto da fare». Periferia, sviluppo economico, innovazione e famiglia sono i temi su cui lavorare. E poi le riforme, indicate dal capogruppo Angelo Capelli (sanità, casa, turismo, imprese, turismo) che devono essere attuate fino in fondo. Se saranno sciolti questi nodi, Ncd è già pronta a sostenere il bis di Maroni: «Sta lavorando con serietà, c'è solo bisogno di stimolare e innovare il buon governo» dice Lupi. «Vogliamo fortemente lavorare con lui, il modello Maroni, prima del modello Milano, era già un modello da seguire. Questo non è un problema al nostro interno, semmai della Lega».

AlGia

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