Cronaca locale

Ncd vuole aggirare il veto della Lega «Da soli con Lupi»

Forte a Milano l'ala contraria a un'alleanza con il Pd di Renzi E spunta anche l'ipotesi Passera

«E se noi centristi andassimo da soli?». In Ncd, incontro dopo incontro, rispunta l'ipotesi del «terzo polo». Non come prima scelta, ma come extrema ratio . L'uscita di emergenza per far fronte ai veti della Lega.

A dieci mesi dalle elezioni, nell'arco del centrodestra c'è una casella tutta da riempire: la collocazione di Ncd e la posizione dell'ex ministro Maurizio Lupi, da anni considerato un «naturale candidato» alla poltrona di sindaco come ha ripetuto ieri al Giornale Gabriele Albertini. Un'ottantina di militanti e dirigenti ne ha discusso alcuni giorni fa a cena. Il Nuovo centrodestra è vero, alle elezioni regionali si è schierato ovunque contro il Pd e spesso si è alleato con Forza Italia e Lega. In qualche caso con successo, come in Liguria. In Lombardia questa collocazione anti-Pd, poi, è particolarmente accentuata, per due motivi: il primo è un elettorato tradizionalmente molto orientato verso il centrodestra e ancorato alla stagione della Casa delle Libertà (vale anche per gli spezzoni ereditati sul territorio dall'Udc). La seconda spinta verso il centrodestra arriva poi dal Pirellone, dove i centristi sono saldamente alleati di Roberto Maroni e con la Lega convivono felicemente .

Ora la difficoltà è «trovare la quadra» anche per Palazzo Marino. La sensazione in casa Ncd è che il clima non sia negativo. E la speranza è che tutto alla fine si comporrà in un'alleanza, con un programma civico basato sui temi condivisi. Che non sono pochi: famiglia, taglio delle tasse, sicurezza. Per questo gli uomini di Lupi lavorano e insistono da tempo sui contenuti: preparano un manifesto, enfatizzano le «cose in comune». Le elezioni di Milano però sono anche un grande test politico nazionale che va oltre i confini della città. Ed esiste la concreta possibilità che Matteo Salvini voglia testare linea e leadership e forzare quindi sul veto, ripetuto anche al Giornale : «No all'alleanza con chi a Roma sta con Matteo Renzi. O con noi o con lui». I vertici Ncd sperano che questo aut aut possa smussarsi. E che l'evoluzione della situazione politica (o dello stesso Salvini) si incarichi di disinnescare questa «bomba». Questo è lo scenario da «piano A»: continuare a lavorare sul programma, partire dal centro, coinvolgere i moderati e da questa posizione ricucire con la Lega una possibile convivenza pacifica su una candidatura comune. Non è detto che sia lo stesso Lupi, ma un indipendente sarebbe un buon compromesso.

Ma se così non fosse? Nell'ipotesi in cui tutto volgesse al peggio e il veto leghista diventasse fermo e insormontabile, si farebbe strada nel partito il «piano B»: andare soli. Presentare una propria lista e un candidato e prendere un gruzzoletto di voti da giocarsi poi al probabile ballottaggio. Il classico «ago della bilancia». Qualcuno spinge un riluttante Lupi perché guidi lui questa battaglia, altri ripiegherebbero comunque sul centrista Corrado Passera. Insomma, l'intesa col Pd sarebbe ormai scartata in ogni caso ma la corsa solitaria resta in piedi come ipotesi di emergenza. «Questa possibilità - spiega qualcuno dal movimento - esiste solo se gli altri del centrodestra ci buttano fuori dalla coalizione.

Noi speriamo di no».

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