Cronaca locale

Nei magazzini della Centrale parte un viaggio nel design

L'area della Stazione debutta al Fuorisalone. Mostre e installazioni nei suggestivi sylos di via Aporti

Nei magazzini della Centrale parte un viaggio nel design

Installazioni sinestetiche, che offrono vere e proprie esperienze sensoriali al visitatore. Percorsi «mentali» e provocatori che chiamano alla rivolta contro il consumismo o incitano al pensiero critico. Benvenuti nei Magazzini raccordati di via Ferrante Aporti, sotto i binari della Stazione Centrale, un tempo tunnel dove venivano riparati i treni, ora colonizzati dagli olandesi del Ventura district. Debutto intellettuale e chic per il distretto del Fuori Salone che si gemella con zona Tortona, con la formula «Ventura Centrale» ai Magazzini di via Aporti appunto (dal civico 7 al 31) e «Ventura future» con Base in via Tortona 54. «Per me tutto è cominciato con un sogno che aveva una chiara missione- spiega Margeriet Vollenberg, fondatrice e art director di Ventura projects - volevo creare una piattaforma per mostrare cosa sta accadendo ora per dare al pubblico un assaggio di cosa potrebbe succedere domani». In questa visione prospettica, i Magazzini raccordati che da una decina di anni almeno i comitati dei residenti chiedono con forza che vengano riqualificati, presentano il meglio del design attuale, con particolare riferimento al Giappone e al Nord Europa. Negli enormi spazi dal soffitto a volta, che ancora sanno un po' di muffa, non troverete la solita esposizione: scordatevi le sedie tutte in fila, comodini allineati e divani all'apparenza scomodi, qui si parla di sostenibilità e di lotta al consumismo, si ascolta il rumore dlla rotazione della Terra registrato dalla Nasa («A piece of sky» di Sky Frame), ci si rilassa al suono dei bastoni della pioggia. Oppure ci si può lasciare avvolgere dalle atmosfere orientali di Noroo Group. Tutti a bordo piscina da Weltevree, che ricostruisce un confortevole e organizzatissimo spazio, in legno e materiali riciclati. Spazio per barbecue, ampie sedute per rilassarsi, leggeri sgabelli che diventano contenitori, riedizioni della «lampada stringa» e scaffali minimal. Yamaha dedica le sue installazioni sonore al relax: un bastone della pioggia in tre diverse modulazioni per replicare il suono delle gocce di pioggia battente in diversi ambienti, dal bosco ai tetti della città, un avvolgente sofà all'interno del quale sdraiarsi per vibrare insieme ai bassi d el violoncello e un meraviglioso pianoforte elettrico a coda verticale, che tanto assomigliglia a un quadro. Omaggio alla tecnologia, come in « Emergence of Forms» di Suzuki Keita, product designer giapponese per Agc, scultura che esplora le nuove frontiere della lavorazione della ceramica e del vetro.

Se «Tell me more» di Rapt Studio indaga le emozioni generate dalle connessioni - in diverse «cabine» ciascuno è chiamato a rispondere a una domanda posta dallo sconosciuto che l'ha preceduta, «un-fluencer» di Freitag, marchio svizzero di borse ricavate dai copertoni, allestisce dei veri e propri confessionali in cui è possibile rivelare a uno sconosciuto il proprio peccato di «cattivo o brutto» design. Dove design diventa sinonimo di consumismo, di spreco, di comportamento non consapevole. Un invito alla riflessione, alla autocritica e infine alla assoluzione.

Partecipare non basta: il messaggio va veicolato anche all'esterno dell'installazione.

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