Cronaca locale

Nell'uovo c'è Leonardo La guida alle feste geniali

Il weekend più lungo tra musei e mostre vinciane E a Pasquetta torna anche la Fiera dell'Angelo

Pamela Dell'Orto

Due miliardi di fatturato solo per i pranzi pasquali, 39 milioni di business per la settimana di Pasqua, 860 imprese e 7mila addetti nella pasticceria (con uova e colombe in primo piano). Per Milano (anche) la Pasqua è un grande business, come dimostrano i dati di Camera di Commercio sui prodotti tipici di questa festività. E fra il tradizionale pranzo, l'immancabile colomba e le uova di cioccolato, chi resta a Milano per questo weekend lungo ma anche per i tanti turisti che sono tornati a ripopolare le vie della città, le attività non si contano. Perché la maggior parte dei musei e gallerie rimangono aperte, e allora chi non l'ha ancora fatto potrà passare la Pasqua con Leonardo, e poi ci saranno i tradizionali mercatini, i pic nic in villa, persino le passeggiate fra i tulipani.

PASQUA CON LEONARDO

Dalla Triennale al Poldi Pezzoli, da Pac alla Fondazione Prada, dal Museo del 900 all'Hangar Bicocca: i musei e le fondazioni più importanti sono aperti per Pasqua e Pasquetta. Quale miglior occasione per visitare le mostre su Leonardo? Palazzo Reale, dove si possono visitare anche la mostra su Antonello da Messina e quella sul mondo di Kartell, ha appena inaugurato l'esposizione multimediale «Leonardo, la macchina dell'immaginazione» con un percorso fra passato e presente. Alla Cripta di San Sepolcro si può andare domenica (14-20) e a Pasquetta, per scoprire cosa avevano in comune il genio del Rinascimento e quello della Pop Art, e cosa lega la Milano dell'«Ultima Cena» vinciana e «The Last Supper» di Wharol che 1986 reinterpretò il Cenacolo. Mentre al Palazzo delle Stelline si possono scoprire le reinterpretazioni di 6 artisti contemporanei con «L'ultima cena dopo Leonardo».

I MERCATINI

Il giorno di Pasqua ci si può perdere fra le vie di Brera e godersi le oltre 100 bancarelle del Mercatino dell'Antiquariato di Brera. E sempre in Brera, il lunedì di Pasquetta torna la storica Fiera dell'Angelo, tradizionale mercatino dei fiori fondato nel 1200, con centinaia di bancarelle aperte dalle 9 alle 19. In via della Moscova, nelle strade intorno alla Chiesa di Sant'Angelo e al Convento dei Frati Minori, fino a piazza della Repubblica. Oltre ai fiori, si trovano vestiti, libri, quadri, specialità gastronomiche. Mentre al Portello fino al primo maggio c'è il Mercatino di Pasqua (ma domenica 21 è chiuso), con il meglio dell'artigianato e dell'enogastronomia di stagione.

FRA IL VERDE (E I TULIPANI)

I fiori invadono i mercatini ma non solo: a Paderno Dugnano, in Viale Toscanini angolo Via Santi, è spuntato un campo di tulipani di 13mila metri quadrati con 200mila bulbi di tulipani, e 50 varietà di specie, ma anche attività, eventi e laboratori per bambini. Altra oasi in stile olandese, quella di Arese al Parco delle Groane, dove è staot piantato un campo di ben 570mila tulipani (di 450 varietà), e ognuno potrà coglierne due.

IN VILLA CON I BIMBI

Al parco Sempione, il Fai riapre la Palazzina Appiani per un picnic di Pasquetta: lunedì dalle 12 alle 15, si può scegliere un «box» colorato con un menù gourmet. E il pic nic si fa dentro la palazzina (dalle 10 alle 18 anche le visite guidate), ma anche nell'area panoramica dell'Arena Civica, nel loggiato e sulle gradinate, o nel parco. Il Fai apre anche Villa Necchi Campiglio per la mostra La stanza di Filippo de Pisis, che parte da una stanza colma di arredi e oggetti preziosi ma soprattutto di quadri e tele, quasi tutti del grande pittore. Villa Arconati è aperta a Pasquetta (dalle 11 alle 19) con attività tra arte, natura e cultura. La visita libera del giardino monumentale e di parte della villa, la mostra Sguardi nuovi per antiche stanze (con due opere di Picasso ed Egidio Costantini) e il brunch nella Sala Rossa (393.6638140). Mentre a Villa Litta il lunedì dell'Angelo alle 15.30 si fa la caccia al tesoro «botanico», con una serie di quiz e giochi interattivi per avvicinare grandi e piccini alla natura.

E poi tutti a far merenda.

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