Cronaca locale

Nessuno vuole la super macchina di Formigoni

Nessuno vuole la super macchina di Formigoni

Se a qualcuno servisse una Bmw blindata grigia da 270mila euro è pregato di farsi vivo con la Regione. Perché per ora non la vuole nessuno. E perciò sembra destinata a rimanere in garage (e a carico del contribuente) l'auto blindata utilizzata dall'allora governatore Roberto Formigoni e all'epoca costata una fortuna. Una Bmw serie 760 High Security messa a sua disposizione nel 2005. Cara, ma si disse acquistata a buon prezzo perché di seconda mano. Forse già usata dal governo tedesco per l'ex cancelliere Helmut Kohl. Un'auto che Formigoni poi sostituì con una Lexus ibrida nera e che la nuova gestione Maroni aveva deciso di mettere all'asta. Cilindrata 5.972 cc, cambio automatico, lunga quasi sei metri e larga quasi due, 115.632 chilometri. Manifestazioni di interesse, si leggeva nel sito della Regione, da presentarsi entro e non oltre il 16 settembre. C'è da dire che l'acquisto della lussuosa Bmw era stato fatto in leasing, con la possibilità di riscatto il terzo anno. Riscatto avvenuto nel 2008, con la Regione che da allora spende 20mila euro l'anno per tenerla ferma visto che il nuovo governatore Roberto Maroni non ne ha voluto sapere della blindata, tenendosi l'auto di servizio che già aveva prima.
E ora per conoscere il destino della Bmw da 270 milioni di euro più 20mila di manutenzione all'anno, c'è stata un'interrogazione presentata dal consigliere 5 Stelle Stefano Buffagni. Che vuole anche sapere se un'eventuale scorta assegnata a Formigoni sia pagata dalla Regione. Nella risposta il sottosegretario ai Rapporti con il consiglio Ugo Parolo nega vi sia una scorta pagata dal Pirellone. Conferma, però, che la Bmw 760 serie High Security «compare tuttora nel parco della giunta». Perché la «richiesta di manifestazioni di interesse relativamente all'acquisto» sono andate deserte. Ora si provvederà a una «stima aggiornata del valore del veicolo», ovvero si abbasserà il prezzo. Altrimenti non si escludono «accordi di comodato d'uso con altre amministrazioni interessate».

Dal che si deduce che le speranze di liberarsene sono davvero poche.

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