Cronaca locale

Nidi gratis, Lombardia più generosa del governo

L'assessore Brianza: «Il bonus varato da Roma? Sembra solo uno spot, noi arrivati prima»

«Il governo vara il Bonus nido, bene, ma sembra l'ennesimo spot che non si tradurrà in nulla. Ci fa piacere che le misure messe in campo da Regione Lombardia vengano in qualche modo copiate a livello nazionale, ma la nostra misura ha già dato risultati concreti che il governo non riuscirà mai a raggiungere». Lo ha dichiarato ieri in una nota l'assessore al Reddito di Autonomia e Inclusione Sociale di Regione Lombardia Francesca Brianza.

«In questi ultimi giorni - commenta ancora l'assessore Brianza - si fa un gran parlare del Bonus nido varato dal governo e si fa a gara per decantare una misura che noi, in Regione Lombardia, abbiamo messo in opera già dal 2016». E ancora: «Il governo mette sul piatto 144 milioni di euro, ma non sono granché se paragonati agli oltre 60 milioni stanziati da Regione Lombardia». Prevedendo un Bonus fino a mille euro - precisa l'assessore - vuol dire che al massimo il provvedimento andrà a beneficio di 144mila famiglie su tutto il territorio nazionale; da soli, in Lombardia, ne abbiamo raggiunte oltre 13mila». Di più.

Per l'assessore un'altra nota dolente - prosegue - riguarda il reddito Isee. In Regione Lombardia si è cercato di aiutare le famiglie italiane che avessero realmente bisogno. «Per questo motivo - aggiunge - abbiamo fissato tra i requisiti quello di un reddito Isee inferiore o uguale a 20mila euro. Non essendoci indicazioni in merito, al Bonus nido del governo - puntualizza - possono invece accedere indiscriminatamente tutte le famiglie, quindi chi prima arriva meglio alloggia, fino ad esaurimento fondi. Regione Lombardia dà la certezza, invece, di soddisfare tutte le domande meritevoli di accoglimento e di azzerare totalmente la retta del nido per tutta la frequenza».

E conclude con un «ben vengano tutte le misure a sostegno delle famiglie quando però non siano semplicemente uno spot demagogico che non risponde ai bisogni reali dei cittadini».

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