Cronaca locale

Niente fondi? Per l'Arci si trovano

Tagli su tutto, ma fra Palazzo Marino e Zone spunta sempre qualche iniziativa che coinvolge i "compagni"

Niente fondi? Per l'Arci si trovano

Le casse del Comune languono. Milano aspetta solo di sapere quale entità avrà il buco di bilancio che la giunta metterà in conto ai cittadini contribuenti attraverso aumenti fiscali e tagli. Si tagliano servizi e sussidi, si raschia il fondo del barile, ma evidentemente non su tutto. Nei giorni scorsi, per esempio, si è parlato del Festival di cultura gay generosamente finanziato da Palazzo Marino. E qualcosa del genere sembra accadere alle iniziative che vedono coinvolta l'Arci, la storica associazione «ricreativa e culturale italiana» nata nell'alveo della sinistra comunista.
Almeno, è quanto accade secondo il centrodestra. I Consigli di zona sono ormai a secco di risorse, non finanziano più iniziative e associazioni. In un caso non possono neanche acquistare la carta per le fotocopie, ma sembra che in certi casi i contributi, seppur piccoli, possono essere trovati.
Proprio dalle zone, dalle 3 in particolare, Gianluca Boari del Pdl attacca: «Già il 27 settembre 2012 era stata finanziata una rassegna cinematografica a cura del Circolo Arci “Offensive democratiche” per un costo di 410 euro di cui 400 a beneficio di fantomatici curatori. Il 22 novembre 2012, dopo solo due mesi, veniva finanziata un'iniziativa di un altro circolo Arci, quello ospitato all'interno dell'edificio Aler di via Pascoli 4, dal titolo “Nutriamoci di Cultura”. Un progetto di “coesione sociale e produzione di cultura condivisa” per una spesa di 654,75 euro. Passa appena una settimana, siamo al 29 novembre 2012, e arriva un nuovo finanziamento a un circolo della stessa famiglia, questa volta ad essere beneficiato è il Circolo Arci “Metromondo”. Si tratta di 1.700 euro più Iva spesi per uno spettacolo dal titolo “Ridere e cantare fa bene alle salute”». «Il 16 maggio, meno di due mesi fa - continua Boari - era stata la volta del Circolo Arci “Offensive democratiche” finanziato con 1.350 euro per una rassegna cinematografica per cui il curatore riceveva ben 1.000 euro». «In sostanza - sintetizza - ogni 2 mesi circa viene coinvolto un circolo dell'organizzazione di sinistra. Possibile che non ci siano altre realtà in Zona 3 che possano collaborare col Consiglio di Zona?».
Ma la questione non riguarda solo la Zona 3. Il Comune stesso ha firmato una convenzione con un'associazione temporanea d'impresa avente come capofila proprio l'Arci Milano. Il progetto, già partito, è quello dei Consigli di zona per ragazzi. Il progetto costerà circa 437mila euro, in gran parte ministeriali. Il Comune ne erogherà 43.750. Stessa cifra a carico dell'Arci.

«Ma quei 437mila euro andranno a retribuire e finanziare strutture e soggetti esterne al Comune - aggiunge Boari - Mi chiedo: il Comune non poteva gestire direttamente il progetto, impiegando le sue risorse interne, preparate e di lunga esperienza, piuttosto che affidarsi a esterni, come i compagni dell'Arci?».

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