Cronaca locale

Un nome anti-Sala Ora Renzi rischia un altro caso Liguria

Rifondazione e civatiani sfidano il Pd Ieri processo a Pisapia e Majorino E c'è persino chi chiede il ballottaggio

Chiara CampoUn candidato di sinistra alternativo al Pd e una lista civica (sempre di sinistra, con esponenti «arancioni», indipendenti del Pd e di Sel) che sosterrà Beppe Sala, ma cercando di strappare voti alla sua lista civica e ai renziani, per poter contare in giunta in caso di vittoria. Il giorno dopo la vittoria del manager alle primarie, è già tempo di strategie per le Comunali 2016. Anche se è soprattutto un giorno di processi interni. Sul banco degli imputati c'è Giuliano Pisapia, accusato o di aver fatto un accordo sottobanco con Matteo Renzi quando portò la vice Francesca Balzani a Roma per candidarla, o piuttosto di aver mostrato un acume politico da principiante. Anche il suo commento di ieri sembra fuoriluogo visto come è andata a finire la sfida a Renzi e al partito della Nazione: «Io sconfitto dalle primarie? No, sono vincente». I supporter della Balzani (ma non solo) caricano invece la croce sull'assessore Pierfrancesco Majorino, dicono che restando in campo ha regalato la vittoria a Sala in cambio di un posto da assessore alla Cultura. E Luca Gibillini (Sel) smonta la sua campagna «Nè con Sala nè coi salotti» lanciata contro la vicesindaco. «Dati alla mano - spiega - nei seggi di zona 1 e nelle zone ricche (Washington, Vercelli) stravince Sala, la Balzani invece vince ad esempio nelle sezioni di Pasteur, Padova, Precotto, Muggiano, Baggio, Rovereto. Quella campagna era sbagliata e pretestuosa, qualcuno chieda scusa per insulti e insinuazioni». Majorino ribadisce: «Non ho fatto patti con Sala. Ora andiamo uniti verso la sfida delle Comunali, credo che solo un 5% dei miei elettori non lo voterà».Ma alle urne Sala rischia un caso Liguria. La sinistra radicale (Rifondazione, Comunisti italiani) con Possibile di Pippo Civati, radicali, socialisti, movimenti civici e ambientalisti lanceranno «entro poche settimane - ha spiegato Civati - un candidato alternativo al Pd, Sala è il sindaco del partito della Nazione. Il nome? Non vorrei essere io». La coalizione guarda più a un esponente della società civile, meno targato politicamente. Per questo anche il presidente dell'aula Basilio Rizzo si «autoesclude». Ma partecipa al progetto: «Ognuno è contento della vittoria che raggiunge, ma Sala non ha superato il 50% mentre sommando le percentuali di Majorino e Balzani arrivano al 57%. La politica ha il dovere di offrire un'alternativa a chi non si riconosce in Sala, ex city manager della Moratti»..L'auspicio è che anche Sel sia della partita. Del resto il partito ha dichiarato che «con la vittoria di Sala la stagione arancione è finita e si apre una riflessione». Il segretario Pd Pietro Bussolati ha convocato subito, per giovedì, un tavolo di confronto con la coalizione.

Pezzi di Sel, Pd e arancioni che hanno fatto campagna per la Balzani e Majorino - da Gibillini a Limonta a MonguzzI che ieri ha provato a chiedere un ballottaggio tra Sala e la vice per confermare il risultato - lavorano piuttosto ad una lista civica di sinistra che sostenga Sala ma possa far sentire la propria voce in giunta e in consiglio in caso di vittoria.

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