Cronaca locale

«Non siamo la maglia nera della maturità, solo più severi...»

La Lombardia maglia nera nella classifica nazionale degli studenti modello, quelli diplomati con il cento e lode agli esami di Stato 2009. Secondo i dati ufficiali diramati dal ministero mentre la Puglia hanno raggiunto il massimo dei voti oltre il 15 per cento dei diplomati, a Milano e nelle altre province lombarde solo il 3,2 per cento hanno conseguito analogo successo.. E per quanto riguarda in particolare i licei milanesi (qui peraltro mancano informazioni ufficiali) i risultati sarebbero ancora più drastici: 18 diplomati col massimo dei voto, vale a dire lo 0,71 per cento dei candidati. Sarebbe tuttavia troppo semplicistico utilizzare queste informazioni per condannare il sistema scolastico regionale. Sempre secondo informazioni ufficiose («il ministero non consente la diffusione dei dati», ammette senza mezzi termini il direttore scolastico regionale Giuseppe Colosio), il dato delle bocciature sarebbe addirittura appena più benevolo di quello della media nazionale di qualche centesimo di punto. Mediamente insomma la percentuale dei diplomati a Milano e Lombardia non sarebbe inferiore a quella delle altre regioni, ma i commissari sarebbero stati di manica stretta nei voti finali.
La scuola lombarda non si sente bocciata dai dati sugli studenti modello. Giuseppe Colosio, direttore scolastico regionale, non ha dubbi: «Le eccellenze vere – dice – non possono emergere da questi voti. Le nostre commissioni hanno agito con indiscussa severità, anche in vista delle iscrizioni ai corsi universitari secondo un reale merito, mentre altrove credo che si sia fatto un uso indebito della lode. E in ogni modo non c’è nulla di obiettivo nelle classifiche pubblicate in questi giorni». Secondo il responsabile della scuola di Milano e Lombardia è la stessa formazione delle commissioni a invalidare l’obiettività dei dati sugli studenti modello. «Siamo di fronte a studenti valutati dai loro stessi insegnanti –continua Colosio -. Impossibile insomma avere delle informazioni attendibili a questi livelli». Come fare, allora, per avere un quadro fondato sulle eccellenze dei nostri studenti? «Penso a un sistema di valutazione come quello dell’OCSE – risponde il direttore scolastico lombardo – Un sistema esterno che adotta dei criteri di valutazione uguali per tutti.

Non mi sembra del resto un caso che appunto l’OCSE nelle sue recenti valutazioni complessive delle scuole assegna alle regioni che oggi vantano tanti studenti modello dei voti per nulla positivi».

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