Cronaca locale

Non vuole che il medico le visiti il seno. E picchia la moglie

La donna aveva già abortito per i pestaggi Sardone (Fi): «Due episodi in due giorni»

Non vuole che il medico le visiti il seno. E picchia la moglie

Un altro uomo le avrebbe toccato il seno. Per il lavapiatti bengalese arrestato dai carabinieri sabato pomeriggio in zona Maciachini è stato troppo: ha afferrato per il collo la moglie 26enne e l'ha sbattuta per terra. Che l'uomo in questione fosse un medico e la visita programmata fosse necessaria non gli importava. Per lei invece è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Dopo anni di violenze ha deciso di chiamare i soccorsi e insieme al 118 sono arrivati anche i militari. La storia di maltrattamenti ricostruita dalla visita in ospedale e dalle dichiarazioni della donna parla di botte e pestaggi dal suo arrivo in Italia nel marzo 2016. Con anche un aborto causato dai calci allo stomaco seguiti a una crisi di gelosia del marito nel febbraio 2017. Un continuo martirio mai denunciato fino a questo fine settimana, quando la donna ha superato la paura delle minacce di morte e di essere rispedita in Bangladesh e ha chiesto aiuto. Le manette sono scattate, ma dopo una serie di episodi come quello del 2017, o quelli più recenti all'Idroscalo: il 19 giugno la famiglia, i due hanno una figlia nata nel 2012, si è recata in riva al mare dei milanesi. Lei è stata obbligata a indossare il burqa, ma a un certo punto il caldo ha preso il sopravvento e ha tentato di toglierselo per prendere un respiro. Subito il marito le ha preso a pugni il braccio e il pestaggio si è fermato solo grazie all'intervento di un amico che si è messo in mezzo ai due. Il 20 giugno invece la donna è stata malmenata per non esser scattata ai fornelli a mezzanotte e mezza. Il 27, nonostante si fosse messa a cucinare il riso chiestole dal marito appena dopo una cena fuori, ha preso tante botte da svegliare la figlia. Sabato pomeriggio è arrivata la mazzata finale: una visita dal medico che per il marito era solo un uomo pronto a toccare il seno della moglie. Una brutta storia che segue quella dell'afghana presa a cinghiate dal marito in piazza Selinunte di cui hanno scritto tutti i giornali nei giorni scorsi. Non sono mancate le reazioni politiche: «Questi episodi rilanciano la questione della sottomissione di molte donne islamiche, senza alcuna libertà, nemmeno quella di andare dal medico o di togliersi il velo. Due episodi in due giorni sono gravi - commenta Silvia Sardone, consigliere comunale e regionale di Forza Italia - le donne di sinistra cosa dicono? Come mai stanno zitte in queste occasioni? Come mai non manifestano? E le comunità islamiche cosa dicono di fronte a questi casi di sottomissione delle donne?». «Occorre una linea dura anzi durissima- ha detto la senatrice di FdI Daniela Santanchè - verso questo tipo di atteggiamento».

«Quanto successo deve farci, ancora una volta, seriamente sulle conseguenze dell'Islam radicale - ha sottolineato Riccardo De Corato, assessore regionale alla Sicurezza di FdI - e della condotta dei suoi osservanti».

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