Cronaca locale

«Il nostro amico accoltellato da un ubriaco» Invece era stato il padre di uno di loro

Voleva punire la bravata del figlio, ma ha ferito l'amico che ha reagito

«Il nostro amico accoltellato da un ubriaco» Invece era stato il padre di uno di loro

Ai carabinieri della compagnia «Porta Magenta» avevano raccontato tutta un' altra storia, che con la realtà dei fatti - venuta a galla in gran parte grazie ai filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona - c' entra poco e niente. E che sabato, a sei giorni dall' aggressione e dal ferimento notturno di un adolescente non lontano dalla movida dei Navigli, ha portato in carcere con l' accusa di tentato omicidio non il 40enne «sconosciuto e ubriaco» che quei sei adolescenti italiani tra i 16 e i 17 anni accusavano di averli assaliti improvvisamente e in maniera del tutto arbitraria nella notte tra il 28 e il 29 settembre finendo per accoltellarne uno due volte al fianco, bensì il padre di uno di quegli stessi ragazzi (che, particolare non trascurabile, alla fine sono risultati essere otto e non sei). Un pregiudicato 46enne che quella sera, va detto, non aveva bevuto e sapeva benissimo ciò che stava facendo.
Come ha spiegato ieri il comandante della compagnia, maggiore Fabio Manzo, quel sabato notte l' uomo, poco prima delle 3.30, era andato a cercare il figlio a cui voleva dare una lezione sapendo di poterlo «beccare» in flagranza.
E infatti lo ha sorpreso esattamente proprio dove qualcuno, bene informato, gli aveva segnalato. Ovvero in via Fra Luca Pacioli (una piccola strada che unisce viale Papiniano a viale Coni Zugna, tra il Ticinese e la zona Sant'Agostino) a due passi da un locale chiuso mentre, insieme ai suoi soliti sette amici, si faceva dei selfie con il telefonino a bordo di una vettura del car sharing trovata misteriosamente aperta. Il filmato immortala l'intera sequenza dell'accoltellamento, ma anche dei momenti che lo precedono e lo seguono. E smaschera la versione fornita nell'immediato dai giovani. L'uomo arriva infatti sul posto e, in preda all'ira - probabilmente proprio per aver sorpreso il figlio a commettere l'ennesima stupidaggine - inizia a schiaffeggiare uno a uno il ragazzo e i suoi amici. Tutti si lasciano prendere a sberle senza fiatare, confermando così di conoscere bene colui che avevano descritto invece come un perfetto sconosciuto. Tutti, tranne un sedicenne, che una volta colpito reagisce provando a sferrare un pugno all'adulto. È allora che l'uomo, indispettito da quel gesto, estrae un coltello e ferisce il ragazzo per due volte lievemente al fianco sinistro.

Come mostra la sequenza di immagini, anche dinnanzi alle coltellate i giovani del gruppo non reagiscono. I carabinieri troveranno solo due di loro - il ferito e un amico 17enne - poco distante, in via Voghera. Dove arriva anche l'ambulanza per trasportare il ferito al San Carlo. Da lì in avanti i ragazzi e altri loro quattro coetanei - che nel frattempo sono scappati, - forniranno ai militari una versione dei fatti che esclude del tutto la presenza sul luogo del ferimento sia di due giovani che del padre di uno di loro, vero responsabile dell'accoltellamento. Stanato più tardi dagli occhi elettronici che riveleranno una realtà ben diversa da quella iniziale.

PaFu

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