Cronaca locale

"La notte di Pinocchio". Insolita vita adulta del burattino senza fili

L'attore Carlo Valli, voce di Robin Williams nel personaggio di Collodi ormai invecchiato

"La notte di Pinocchio". Insolita vita adulta del burattino senza fili

Tu chiamalo, se vuoi, un sequel. E poiché la voce del protagonista è quella dell'attore Carlo Valli, celebre per aver fatto recitare in italiano una star di Hollywood come Robin Williams, il termine cinematografico non è poi così sbagliato. Al Teatro Delfino dall'11 al 14 aprile (ore 21, domenica ore 15, ingresso 20 euro, info 02.87.28.12.66) approda La Notte di Pinocchio, un testo ironico e malinconico, a tratti struggente, che porta la firma di un outsider come Marco Avarello, «uno che spiega lo stesso Valli scrive per piacere personale e non di professione. Se ha un'idea bella, e spesso ne ha, la sviluppa, e lo fa sempre con un linguaggio che avvince. É un amante delle favole e del genere fantasy e, sì, è anche un mio caro amico». Perché un sequel? Perché Pinocchio (voce e corpo di Valli per l'appunto) è ormai un uomo maturo, che da tempo ha abbandonato lo stato di burattino senza fili e, in carne e ossa, è diventato padre, ha messo su famiglia e si è velocemente adattato alle regole della vita borghese. Un Pinocchio conformista e un po' stanco, che ha dimenticato di quando marinava la scuola e violava le regole. «Avarello scrisse questo testo proprio dopo esserci conosciuti a casa di amici spiega Carlo Valli delineando il personaggio su di me. Mi attirava, di questo testo, ciò che è racchiuso in una frase: i personaggi delle favole, si dice, sono come bestie del circo, finito lo spettacolo e tolti i paramenti tornano in gabbia». La gabbia del Pinocchio adulto è la solitudine: «Tutti, o quasi, i personaggi della celebre fiaba sono morti spiega Valli Resta un grillo mezzo cieco, la saggia fata della quale Pinocchio negli anni si era innamorato ma che non poteva concedersi in quanto simbolo di purezza e la Volpe, improvvisamente di ritorno nella falegnameria di Pinocchio, che ha ereditato la professione da suo padre Geppetto, per fare una bara in legno per il suo sodale ormai morto, il Gatto». In questa situazione surreale e fiaccata dal tempo, Pinocchio appare come una ex rockstar o divo del cinema ormai al tramonto. «Eppure prosegue Carlo Valli la malinconia del testo si abbina a una grande ironia, si ride anche molto, per un'ora e mezza di spettacolo dove il Grillo diverte la platea anche con coreografie acrobatiche». Come si troverebbe oggi Pinocchio nella realtà italiana? «A questo non penso mai risponde l'attore originario di Asti -perché Pinocchio è ormai un'icona internazionale, che non può essere limitato alla realtà italiana.

I suoi difetti sono quelli dell'uomo in genere».

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