Cronaca locale

Nullatenente, ma ha 54mila banconote

Galeotta fu la banca. Qualche impiegato zelante ha segnalato alla guardia di finanza un giro sospetto di contanti e i militari hanno scoperto un imprenditore milionario sconosciuto al fisco. L'uomo, 46 anni, aveva accumulato, oltre a società e immobili, un milione e 500mila euro in contanti nascosti in un bunker degno di Diabolik (otto ore per contarli). Le fiamme gialle di Monza hanno cercato informazioni su una società di Mezzago scoprendo che il vero titolare non era quello ufficiale, bensì l'imprenditore brianzolo già noto alle cronache giudiziarie: sul curriculum aveva «diverse condanne per bancarotta fraudolenta e reati fiscali» hanno spiegato gli investigatori. E sembra proprio che l'uomo non abbia intenzione di cambiare vita, anzi: questa volta ha coinvolto anche l'anziana madre finita indagata insieme a lui per omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali e un milione di euro di tasse mai pagate. Ufficialmente era lei a capo della ditta. E si trattava soltanto di una parte della realtà: più i militari andavano a fondo nell'operazione a sostegno dell'erario ma anche degli imprenditori onesti, più scoprivano altarini. Un supplemento di indagine ha colpito anche la moglie con la quale il «nullatenente» era in regime di separazione dei beni e a cui sono stati sequestrati sei immobili per un valore di 450mila euro a Trezzo sul'Adda. Ma ispezionando un ristorante di Vaprio D'Adda è saltato fuori anche il caveau. Un malloppo di 54mila banconote di piccolo e medio taglio, era nascosto in una stanza celata dietro a un ascensore nel piano interrato. Per accedervi era necessario premere un pulsante segreto. Quando i finanzieri lo hanno schiacciato si è aperta la caverna di Alì Babà con dentro il mucchio di soldi.

A questo punto i militari e Manuela Massenz, pm titolare del procedimento, hanno chiesto l'adozione di una misura di prevenzione patrimoniale in quanto l'imprenditore è recidivo e «fiscalmente pericoloso». La Direzione distrettuale antimafia di Milano ha aperto il fascicolo e il pm incaricato Alessandra Dolci ha decretato il sequestro di tutta la somma rinvenuta nel bunker del Diabolik di Mezzago.

Adesso il «nullatenente» si ritrova indagato in due procedimenti davanti al tribunale di Monza e di Milano, ma visto il suo curriculum per lui non è una novità.

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