Cronaca locale

Nuova piazza Oberdan Progetto del Comune? E il quartiere si fa il suo

Stasera l'assessore presenta il piano di trasformazione ma ne esiste un altro offerto gratuitamente dalla gente

Tu chiamala se vuoi partecipazione. C'è da sistemare un pezzo importante di città, ma il Comune preferisce che la questione venga trattata tra pochi intimi. E intanto i lavori che non sono partiti, sono già in ritardo. Il centro della questione è piazza Oberdan, scivolata negli ultimi tempi sempre più nel degrado. Tanto da necessitare di un intervento di riqualificazione. Il Comune si è messo all'opera, ma consultando solo un piccolo gruppo che questa sera è invitato in un albergo per la presentazione del progetto. Posti disponibili: quaranta.

Intanto però qualcuno al mantra della partecipazione ci aveva anche creduto: l'Asscomm Porta Venezia ha pronto un progetto, messo nero su bianco gratuitamente dall'architetto Giovanni Seregni, che voleva offrire al Comune. Cosa succederà a questo punto non è dato sapere, ma pare improbabile che gli «arancioni» decidano di ascoltare l'associazione e utilizzare il loro piano chiamato «Settealberi». Di sicuro l'assemblea pubblica promessa dall'assessore ai Lavori Pubblici Carmela Rozza non si è ancora vista: rispondendo a un'interrogazione Rozza aveva promesso di presentare il progetto pubblicamente e anche di passare dal Consiglio di zona. Per adesso in programma c'è soltanto una riunione tra pochi per questa sera. «Non entriamo nel merito del progetto, non possiamo non conoscendolo, bensì del metodo, nemmeno lontanamente parente di quello partecipato di cui ci ha riempito le orecchie l'amministrazione arancione – attacca Luca Longo, presidente di Asscomm Porta Venezia -. Noi, coordinandoci con altre associazioni di commercianti e gruppi di cittadini organizzati, dopo avere raccolto i pareri di chi la zona la vive, abbiamo fatto realizzare dall'architetto Seregni un progetto, che pur tenendo presente e preservando «il diurno» salva i chioschi attualmente presenti nella piazza. Questa «presentazione» non ci fa certo recedere dal proposito di sostenerlo. È ora che si passi alla partecipazione reale, quella fasulla ha fatto fin troppi danni a questa città».

Intanto il mondo politico locale è in subbuglio sulla questione: «Abbiamo appreso del progetto solo da una comunicazione che è arrivata ai proprietari dei chioschi – racconta Vincenzo Viola, capogruppo di Fratelli d'Italia in zona 3 – il Comune intimava loro di spostarsi entro dieci giorni perché dovevano iniziare i lavori, ma a noi nessuno aveva detto niente e il Consiglio di zona non era stato informato e non solo: quando abbiamo visto la lettera, giunta a metà settembre, abbiamo subito chiesto di convocare una commissione urbanistica per avere lumi sulla vicenda, ma niente. In compenso abbiamo visto pochi giorni fa che dalla sua newsletter era arrivato l'invito per i quaranta eletti che avrebbero potuto sapere cosa sta per succedere».

Quindi se c'è un dato certo, almeno stando a quanto scritto dagli stessi uffici del Comune, i lavori di riqualificazione sono già in ritardo: «I lavori inizieranno per fine settembre 2014 – avvertiva la comunicazione dell'amministrazione comunale – e termineranno entro giugno 2015».

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