Nuovi sistemi robotici accanto al terapista per la riabilitazione

Alice Sforza

Oggi un italiano su cinque ha più di 75 anni e quattro italiani su dieci manifestano due o più patologie. La Fondazione Don Gnocchi - da 70 anni al servizio delle persone più fragili - oggi è impegnata soprattutto nello sviluppo di nuovi modelli di cura e assistenza per assicurare una reale continuità assistenziale, garantendo efficacia dei trattamenti. In questo scenario è fondamentale il ricorso a processi di innovazione capaci di trasformare le tecnologie mediche in soluzioni per la cura della salute.

La Fondazione Don Gnocchi ha recentemente realizzato il più grande studio sulla riabilitazione robotica in Italia e ha inserito nella pratica clinica la realtà virtuale grazie al «Care Lab», un  laboratorio hi-tech per la riabilitazione di pazienti in età evolutiva. Una delle ultime sfide è quella della teleriabilitazione domiciliare nella forma innovativa di telepresenza del terapista, supportata da aziende leader come Microsoft, Reply e Virtualware.

Nell'ottica di ampliare le alleanze strategiche in campo tecnologico, la Fondazione Don Gnocchi ha inoltre stretto un importante accordo con l'Istituto Italiano di Tecnologia, dal quale nascerà un joint-lab all'Irccs «S. Maria Nascente» di Milano, dove si lavorerà al co-sviluppo di soluzioni tecnologiche applicate alla riabilitazione.

Oggi la Fondazione Don Gnocchi - riconosciuta Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico - conta 5.700 operatori, tra personale dipendente e collaboratori professionali in costante azione formativa. Le prestazioni sono erogate in regime di accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale - oltre a linee di attività privata integrativa e privato sociale - in 28 centri residenziali e in una trentina di ambulatori, distribuiti in 9 regioni, con 3.713 posti letto e oltre 3 milioni e 300mila persone assistite in media ogni anno: bambini e ragazzi con disabilità congenite o acquisite; pazienti di ogni età che hanno bisogno di interventi riabilitativi neuromotori o cardiorespiratori; persone con esiti di traumi, ictus, sclerosi multipla, Sla, Parkinson, Alzheimer o altre patologie invalidanti; anziani non autosufficienti, malati terminali, pazienti con gravi cerebrolesioni o in stato vegetativo.

Riconosciuta Organizzazione Non Governativa, la «Don Gnocchi» è impegnata anche in progetti di solidarietà nei Paesi in via di sviluppo.

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