Cronaca locale

Nuovo rogo in via Bonfadini: "Il quartiere? Una polveriera"

L'insediamento al centro di un'area fuori controllo Traffici di auto, incendi sospetti ed esalazioni tossiche

Nuovo rogo in via Bonfadini: "Il quartiere? Una polveriera"

Ecco la terra dei fuochi di Milano. Ancora fiamme in via Bonfadini, un altro incendio di rottami e rifiuti nei pressi del campo nomadi che da anni viene additato come un'oasi di illegalità.

Il rogo è scoppiato martedì sera intorno alle 22, come documentano le immagini e i video girati dai residenti delle vicine, sempre più preoccupati per la deriva di abbandono e degrado del quartiere. Il primo a denunciarlo è stato il presidente di commissione Sicurezza del Municipio, Francesco Rocca (Fdi): «Gli incendi sono frequenti - racconta Rocca - mediamente una volta ogni due mesi. C'è nella zona un traffico di auto sospette, che vengono portate lì, smontate e poi bruciate. Da anni però non si vedeva un incendio simile».

Un grosso rogo era scoppiato in Bonfadini nel 2012. Ma il fenomeno riguarda i campi di mezza città. L'assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato annota i precedenti più rilevanti: «Il 13 marzo 2010 in via Caio Mario sempre in un incendio in un campo rom irregolare era morto un bambino di 13 anni, quest'anno, il 22 febbraio, ancora in via Bonfadini una roulotte in fiamme aveva fatto preoccupare i residenti dei palazzi limitrofi a causa della colonna di fumo nero che si era elevata. Infine, invia Cusago, l'11 aprile dell'anno corrente, alcune roulotte di nomadi e auto sono bruciate». De Corato fa presente che nel campo «vivono 15 famiglie per un totale di 65 persone, molte delle quali minori». E chiede: «È possibile che il Comune finga di non vedere nulla?». «La zona 4- spiega Rocca - è ormai enclave di nomadi che stazionano in via Medici del Vascello, intorno all'Ortomercato e in campi regolari e non, entrambi presenti in via Bonfadini, con roulotte e camper. La situazione è ai limiti della sopportazione per i residenti e il Comune continua a prenderli in giro con sgomberi fasulli».

Il presidente del Municipio, Paolo Bassi, da tempo lancia allarmi sull'area, che definisce «epicentro di un degrado indegno per Milano». «I problemi spiega l'esponente della Lega non sono circoscritti solo al campo, che pure è stato oggetto di diversi blitz da parte di Carabinieri e Polizia di Stato, conclusi sempre con denunce e ritrovamento di droga, armi, oggetti rubati, persone con precedenti, ecc. Ma sottolinea riguardano ampie porzioni del territorio circostante». Per Bassi, in questo caso si è trattato di «un episodio accidentale», ma visti i precedenti è necessario «accendere una volta per tutte i riflettori su quanto succede in questa parte di Milano». Il presidente cita i«mercatini di viale Puglie e le baracche abusive sorte nelle vicinanze, e avverte: questo pezzo di Milano si sta trasformando in una polveriera. Bassi ricorda che ai tempi di Pisapia l'amministrazione aveva avuto «la brillante idea di aprire in via Sacile un campo di accoglienza temporanea». «Solo da qualche mese - annuncia - ci è stato assicurato, verrà smantellato a testimonianza di come anche l'attuale giunta di sinistra sia costretta a fare un bagno di realtà». Bene- conclude il presidente leghista ma non basta». Bassi chiede che il quartiere non venga abbandonato al degrado, per la sola «colpa» di essere una di quelle periferie lontane dallo «scintillìo» del centro. «Povera Milano - commenta un altro leghista, il deputato Paolo Grimoldi - ecco le conseguenze quotidiane di una pessima amministrazione che si ostina a opporsi agli sgomberi». La consigliera regionale Silvia Sardone ricorda che nel corso di un sopralluogo ha toccato con mano «il degrado e l'illegalità di questo insediamento», con «ville totalmente abusive» e baracche». E chiede la chiusura dei campi.

L'eurodeputato di Forza Italia Stefano Maullu chiama in causa il sindaco: «Dopo quanto successo in via Bonfadini il sindaco deve far seguire alle parole i fatti e applichi tolleranza zero sui campi irregolari».

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