Cronaca locale

Nuovo rogo nel deposito. Stoccati rifiuti pericolosi

Distrutto un capannone con gomma e solventi «Tenete chiuse le finestre». Il sospetto del racket

Nuovo rogo nel deposito. Stoccati rifiuti pericolosi

Le montagne di rifiuti tornano a bruciare. È la volta di un capannone zeppo di gomma e materiale chimico a Codogno, nella Bassa Lodigiana. Nella notte di martedì le fiamme hanno completamente distrutto il deposito della Ggm Ambiente, che si occupa di smaltimento. Una densa colonna di fumo si è alzata dall'area dell'incendio e la popolazione è stata invitata dal Comune a tenere chiuse le finestre nel raggio di un chilometro. La Procura di Lodi è al lavoro per capire le cause del rogo e per fare chiarezza su una serie di irregolarità nella gestione dei rifiuti da parte dell'azienda segnalate nei giorni scorsi.

I vigili del fuoco di Lodi, Milano, Cremona e Piacenza sono intervenuti nell'immobile che si trova nell'area industriale di Codogno già poco prima di mezzanotte. Le fiamme sono andate avanti per tutta la giornata di ieri. Nel capannone erano stoccati pneumatici, carta, plastica, solventi, vernici, oli minerali e altri scarti pericolosi. Il magazzino era autorizzato per contenere non meno di 2000 metri cubi di materiali. Sul posto i carabinieri di Codogno: indagano sull'origine delle fiamme, che potrebbero essere dolose. Oltre ai tecnici dell'Arpa Lombardia per i rilievi ambientali. Proprio l'Agenzia aveva effettuato all'inizio di agosto un'ispezione a sorpresa alla Ggm e aveva riscontrato alcune irregolarità. La segnalazione era arrivata ai pm, per i prossimi giorni era previsto un nuovo sopralluogo. Inoltre risale appena al 24 giugno lo scoppio di un altro incendio, più contenuto, nello stesso immobile.

Nell'aria è stato riscontrato un lieve incremento dei valori dell'ammoniaca che però, spiega Arpa, «non desta preoccupazione». È stato avviato il rilevamento delle diossine. Legambiente Lombardia parla di «ennesimo caso di incendio di capannoni industriali, che diventano luogo di stoccaggio di materiali che non si sa dove conferire. Considerati - dice il presidente Barbara Meggetto - i troppi incidenti chiediamo di riconsiderare le autorizzazioni a impianti che incappano in casi di questo tipo. Le aziende che si occupano di gestione dei rifiuti dovrebbero dotarsi di un sistema di sorveglianza anche la notte per garantire la sicurezza». L'assessore regionale all'Ambiente Raffaele Cattaneo assicura: «È un episodio critico, ma che non dà motivo di allarme. Guardando al caso specifico, ma ragionando anche in termini generali, confermiamo che l'impegno della Regione, in termini di prevenzione e di controllo, è costante e la guardia è sempre alta». E il segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi: «Ripenso all'allarme del pg di Milano Roberto Alfonso all'inaugurazione dell'Anno giudiziario sull'ipotesi di un'unica regia criminale dietro i troppi incendi dolosi intorno a Milano nell'ultimo anno e mezzo.

A prescindere dalla natura di questo rogo si conferma la necessità di mantenere alta l'attenzione nella prevenzione e nel contrasto di attività illecite di smaltimento, un nuovo business malavitoso purtroppo in espansione in Lombardia».

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