Cronaca locale

«Obiettivo zero campi rom» Tutti contro le ruspe del Pd

L'assessore annuncia nuovi sgomberi. Ma la sinistra lo contesta Il centrodestra a Sala: «Noi Rambo? Lui però condivideva tutto»

Alberto GiannoniPalazzo Marino mette in moto le sue «ruspe» (ovviamente democratiche). Obiettivo «zero campi nomadi», annuncia (con inaudita convinzione) l'assessore alla Sicurezza, Marco Granelli, affiancato dal candidato sindaco Pd Beppe Sala. Dopo la contestata operazione di via Idro, dunque, il Comune oggi prospetta chiusure a tambur battente di altri villaggi «regolari»: via Negrotto e Chiesa Rossa innanzitutto. Ma finisce al centro di una morsa di contestazioni. Da un lato c'è il centrodestra, che accusa la giunta di essersi svegliata oggi dopo anni di immobilismo. Dall'altro la sinistra, parte a tutti gli effetti della maggioranza, che chiede di fermare tutto.È la commissione Sicurezza il teatro di questo ennesimo disfacimento del centrosinistra targato Pisapia. Il presidente Gabriele Ghezzi (eletto col Pd ma da tempo critico con la giunta) riferisce l'esito dei sopralluoghi nei campi nomadi. «Bambini in età scolare che vagavano nei campi al mattino» - ricorda. Il vicepresidente del Consiglio, Andrea Fanzago (Pd) contesta la conduzione dei lavori in commissione e si becca per tutta risposta un «chi sei tu per giudicarmi?». Sempre in tema ecclesiastico, la comunista Anita Sonego tira in ballo Don Milani, per contestare gli sgomberi democratici. E afferma che «non sempre la legalità corrisponde all'equità». Sul parroco di Barbiana le va male perché il mite Granelli ha letto a 16 anni «Lettera a una professoressa» e ne ricorda interi passaggi a memoria. «Lascia stare la dottrina sociale della Chiesa, bisogna essere competenti» le intima Fanzago, altro cattolico democratico. «La vostra divisione spiega perfettamente il totale immobilismo che è generato anche sui campi nomadi. Per esigenze elettorali improvvisamente si parla di sicurezza e legalità» rileva Gianluca Comazzi di Forza Italia. «Quello che abbiamo visto nei campi non può essere oggetto di discussione, è una fotografia» osserva un altro azzurro, Alan Rizzi, che si dice d'accordo con Ghezzi, oggi promotore del movimento elettorale «Milano Coesa». «Siamo tutti d'accordo sul fatto che i campi dovrebbero essere chiusi» aveva tentato di conciliare nel suo intervento. In realtà sul come, quando e con chi, infuria la polemica. Granelli snocciola dati e date. «Dall'aprile 2013 al dicembre 2015 il Comune di Milano ha effettuato 1.182 allontanamenti, di cui 610 da aree ed edifici abbandonati e 572 camper e roulottes che campeggiavano in strada». Si inalbera Granelli e difende il suo operato. Ma per Sinistra e associazioni di rom e sinti ha peggiorato le condizioni delle famiglie ospitate nei campi. Per il centrodestra non è stato fatto nulla. «L'obiettivo del centrosinistra di avere zero campi nomadi cos'è, un pesce d'aprile per i milanesi? chiede ironico l'ex vicesindaco Riccardo De Corato - in realtà un metodo che stanno sperimentando c'è: mettere i nomadi nelle case delle associazioni del terzo settore a spese del Comune». «Sala si scaglia contro il modello Rambo del centrodestra?» ironizza De Corato.

«Era a capo di tutta la struttura che lavorava per la giunta eppure mai una volta ha alzato il dito dicendo che così non gli andava bene, che per lui il era inaccettabile».

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