Cronaca locale

Con gli occhiali di Gandhi per riportare a casa i marò

Da Paolo Berlusconi a Pozzetto, da Baresi a Cattaneo. Tutti in posa per liberare i fucilieri Girone e Latorre

Con gli occhiali di Gandhi per riportare a casa i marò

«Non è possibile essere presi in giro come l'India sta facendo con il governo Renzi». È duro l'attacco del governatore Roberto Maroni ieri alla mostra «Guardare il mondo con gli occhi di Gandhi» al Belvedere del Pirellone. Un evento a cui è stato concesso il logo del consiglio regionale e promosso dal consigliere della Lista Maroni Marco Tizzoni per sostenere la causa dei due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone ancora sotto processo e nelle mani delle autorità indiane. «Sarebbe il caso che questo governo si desse una mossa», ha aggiunto Maroni che da ex ministro dell'Interno sottolinea come «non c'è nulla da inventare, queste sono vicende che si possono risolvere con il dialogo tra i governi. E se questo governo non ci riesce, vuol dire che al di là di qualche battuta e sceneggiata di Renzi, il suo peso internazionale è pari a zero».

Alle pareti della mostra a cui oltre a Maroni ha aderito anche il presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo, le opere messe a disposizione dalla Boga Foundation (www.thebogafoundation.com) che promuove i nuovi talenti nell'arte e nella cultura. Partecipano all'iniziativa anche volti noti che si sono fatti fotografare con un paio di occhiali cimelio, donati dallo stesso Mahatma nel 1944 a Ugrasingh Mehta, eroe della guerra di indipendenza e in carcere con lui tra il '42 e il '44. In posa per chiedere la liberazione dei fucilieri di marina, don Antonio Mazzi, l'editore del Giornale Paolo Berlusconi, Renato Pozzetto, l'assessore Cristina Cappellini, Franco Baresi, Susanna Messaggio. Tutti scatti del fotografo Andrea Ciriminna che faranno parte della mostra. Per Cattaneo «un'iniziativa dal fortissimo valore simbolico, un modo moderno per avviare una campagna virale sui social media per dare maggiore attenzione sul tema e far vedere che l'India ha anche il volto di Gandhi». L'augurio di Tizzoni è che «l'impatto mediatico di questa iniziativa serva da supporto all'azione diplomatica che deve andare avanti concretamente e diventi in tempi brevi una richiesta di intervento a tutte le istituzioni italiane, internazionali e indiane».

Per Paolo Berlusconi, invece, le domande dei giornalisti sono sul fratello Silvio. «Il consiglio è di ricordarsi che la vita è una sola. Mi spiace che questi ultimi vent'anni siano stati così impegnati e movimentati. Non se lo merita». Riguardo alla credibilità dell'Italia all'estero, ha sottolineato la stima di cui il fratello gode all'estero. «Tutti i premier lo rispettano e noi siamo qui a combattere una battaglia che non si merita». Nessun invito però a ritirarsi dalla vita politica. «Mai. Vorrei solo che si godesse in serenità questi anni. Ritirarsi no, perché lui è un combattente e deve morire da combattente». La mostra con i quadri e tutte le foto dei testimonial resterà aperta al Pirellone fino a giovedì con ingresso libero dalle 10 alle 17.

Dopo sarà possibile visitarla allo spazio Capitol55 di via Martinelli a Rho.

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