Cronaca locale

Oculate e attente ai rischi: così risparmiano le donne

L'autrice di «Donne di denari»: la gestione dei soldi migliore al femminile. Ora emancipazione finanziaria

Dimenticate il luogo comune della signora che prosciuga la carta di credito del marito a colpi di shopping. Le donne, al contrario, sono «risparmiatrici perfette, naturalmente oculate e avverse al rischio». È solo che non hanno consapevolezza delle proprie capacità economiche.Per aiutarle nell'emancipazione finanziaria c'è una guida: Donne di denari. Le strategie vincenti per gestire i tuoi soldi, scritto da Debora Rosciani, conduttrice di Cuore e Denari su Radio24, edita da De Agostini. Il libro è stato presentato ieri nella sede di Confimprese da un tavolo tutto femminile. Con l'autrice, Maurizia Iachino, partner di Key2People (che si occupa di «executive search», cioè del reclutamento di manager e dirigenti), e Simona Tedesco, direttore editoriale progetti multimediali Rcs e direttore di Dove. Si parte da una domanda: se invece dei Lehman Brothers ci fossero state le Lehman Sisters? O, per calarsi nella cronaca di questi giorni, se gli obbligazionisti delle banche salvate dal fallimento dal governo Renzi fossero state le mogli e non i mariti? «Stando alle statistiche, sarebbe stato meglio», risponde l'autrice del saggio. «Ma - sottolinea Simona Tedesco - nonostante le donne siano brave risparmiatrici, quanto a consapevolezza in questo campo sono allo stesso punto delle loro nonne». Ecco perché un vademecum per aiutarle a vincere le resistenze, a superare i punti di debolezza, a evitare errori di valutazione che possono costare caro. E ad affrontare le sfide finanziarie nelle diverse fasi della vita, dalla richiesta di un prestito, all'accensione di un mutuo, alla gestione del conto corrente, fino alle scelte sulla previdenza. «In famiglia le donne non sono affatto passive riguardo ai soldi - spiega Debora Rosciani -. Tutt'altro: l'ultima decisione sui risparmi è sempre loro». E allora perché nella maggior parte dei casi lasciano ancora la gestione del budget in mano agli uomini? Dopo l'educazione sentimentale, urge l'educazione finanziaria. «Ci concentriamo su altri mille compiti - continua la giornalista -, per far funzionare la famiglia e trattiamo con distacco l'aspetto finanziario. Ma non siamo affatto sprovvedute. Solo inconsapevoli di quello che possiamo fare con i risparmi». Le differenze di genere nel rapporto con il denaro sono evidenti anche al lavoro. «Al colloquio per l'assunzione - sottolinea Maurizia Iachino - le donne lasciano la domanda sulla retribuzione per ultima. A differenza degli uomini. Danno per scontato che verrà valutato il merito. Lo stesso vale per la richiesta di un aumento: non la fanno mai. Si aspettano che venga loro riconosciuto grazie ai risultati e all'impegno sul campo. Le aziende dal canto loro considerano le donne più generose nello spendersi e partono dal presupposto di poterle pagare meno. Ma sono le donne a doversi muovere meglio». Per colmare il gap di genere negli stipendi.

E recuperare terreno sulle loro nonne.

Commenti