Cronaca locale

Olindo nella sua cella inventa la «dama a tre»

Condannato all'ergastolo con la moglie Rosa per aver ucciso 4 persone l'uomo ha lasciato l'isolamento dove ha creato la nuova scacchiera

Pare che la dama, o meglio «ludus dominarum», fosse giocato anche da Giulio Cesare che amava pratica la difesa a piramide, mutuata dalla strategia delle sue legioni. Ma sempre giocando contro un solo avversario. Olindo Romano, condannato per la strage di Erba, ha voluto invece andare oltre il grande condottiero, progettando un «dama a tre» per la quale avrebbe già eseguito alcuni disegni. Mentre la moglie Rosa Bazzi, per passare il tempo in carcere, preferisce i più femminili lavori sartoriali. Per loro comunque una buona notizia: sono scaduti i tre anni di isolamento diurno, pena accessoria comminata con l'ergastolo.

I due coniugi balzarono alla ribalta della cronaca dopo il massacro la sera dell'11 dicembre 2006 in via Diaz 25 a Erba di Raffaella Castagna, 30 anni, il figlio Youssef, 2, la madre Raffaella, 60, e Valeria Cherubini, 55, accorsa con il marito Mario Frigerio, 65, rimasto gravemente ferito. I corpo vennero scoperti dai vigili del fuoco, intervenuti per spegnere l'incendio appiccato dagli assassini. Più tardi si scoprì che le vittime erano state massacrate a colpi di spranga e coltello. Frigerio, sopravvissuto , accusò i coniugi Romano, inducendo così Olindo a confessare, indicando anche il movente della strage: i Castagna erano vicini troppo rumorosi.

Nonostante la successiva ritrattazione e la proclamazione di innocenza, i due nel 2008 vennero condannati all'ergastolo, sentenza confermata in appello nel 2010 e in Cassazione nel 2011, facendo così decorrere da quella data i tre anni di isolamento diurno, terminati dunque in questi giorni. Olindo sta scontando la condanna a Opera, dove ha finora ricevuto centinaia di lettere di persone che credono nella loro innocenza. Lettere a cui risponde insieme alla moglie, avviando così una fitta corrispondenza e sviluppando solide amicizie. Detenuto a Opera si dedica ai lavori nell'orto ma soprattutto ha iniziato a lavorare a un suo progetto quanto meno ambizioso: inventare la dama a tre. Un'idea che avrebbe sviluppato con alcuni disegni e schizzi, per rivedere dimensioni e forma della scacchiera e numero delle pedine. Rosa a Bollate, più tradizionalmente si segue a lavori di sartoria ma anche bulloneria e finora ha potuto incontrare il marito tre volte al mese per due ore.

Nel frattempo i legali, Fabio Schembri e Luisa Bordeaux, stanno lavorando alla richiesta di revisione del processo sostenendo che Frigerio indicò Olindo e Rosa come colpevoli, perché imbeccato dai carabinieri. Carabinieri che avrebbero anche indotto l'uomo a confessare. Infine le dichiarazioni di Azouz Marzouk, tunisino, marito di Raffaella e padre del piccolo Youssef, che nel 2008, mentre era rinchiuso a Vigevano per una vicenda di spaccio, inviò un fax agli inquirenti illustrando i suoi dubbi. Spiegando infatti che uno sconosciuto avrebbe dichiarato ai suoi parenti in Tunisia di conoscere i reali colpevoli della strage: e non sono i Romano. Salvo anche lui poi ritrattare tutto.

Elementi dunque piuttosto volatili e che non sembrerebbero in grado di provocare quell'atteso «colpo di scena» nella vicenda con l'improvvisa scoperta di prove che scagionino i due.

Olindo sembra dunque destinato a rimanere in carcere, dove avrà tutto il tempo per continuare a sviluppare la sua idea di dama a tre.

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