Cronaca locale

Ora Martina punta il dito su Alex: "Sua la regia dei blitz con l'acido"

Per la prima volta Levato accusa in aula l'ex amante

Ora Martina punta il dito su Alex: "Sua la regia dei blitz con l'acido"

«È stata di Alexander la regia di tutte le aggressioni, facevano parte del piano criminale cui mi sono prestata. In passato ho mentito, per coprirlo. Oggi mi sembra doveroso dire la verità». Alexander Boettcher e Martina Levato non si degnano di uno sguardo. È passato oltre un anno dall'ultima volta che si sono trovati insieme in aula. Sembra passato un secolo da quando erano una coppia inseparabile e definita «diabolica». Ieri davanti ai giudici della Terza sezione della Corte d'appello, che processa Boettcher per gli assalti con l'acido a Giuliano Carparelli (fallito) e a Stefano Savi, Martina ha voluto deporre. E per la prima volta in aula ha puntato il dito contro l'ex amante. Che per questi reati in primo grado è stato condannato a 23 anni di carcere.

Dimagrita, pallida e coi capelli raccolti, la 25enne cerca a tratti l'approvazione del difensore Alessandra Guarini. Parla però per oltre due ore con voce ferma ed esposizione scorrevole. «Nel progetto perverso di Alexander - ha continuato l'ex bocconiana - io dovevo pagare per i miei peccati. Cioè per i ragazzi con cui ero stata mentre già ci frequentavamo, anche se non ancora in modo serio. In quest'ottica ha ideato i blitz contro i miei ex, per cui io e solo io sarei dovuta finire in carcere a espiare. Per quei tradimenti Alexander aveva una vera ossessione». Gli obiettivi erano quindi tre: Carparelli, Pietro Barbini e Antonio Margarito, colpito da Martina con un coltello e accusato di stupro. Mentre Savi è stato sfigurato con l'acido per uno scambio di persona. Per tutte le aggressioni Levato sconta una pena definitiva a vent'anni.

«Dopo che con il coltello su Margarito ho fallito - ha aggiunto Martina - Alexander ha pensato a disgorgante e acido. Perché non ero stata capace di usare la lama». Nel piano venne incluso Andrea Magnani, amico di Boettcher e diventato complice. «Alexander mi chiedeva continue prove d'amore, io non ho mai avuto la forza di dire di no. Prima ho accettato di marchiare il mio corpo con le sue iniziali, poi avrei dovuto coinvolgere i miei genitori in un incidente: solo qui mi sono rifiutata. Infine dovevo sfregiare i miei ex e farmi arrestare. Dopo due anni di carcere e di lavoro su me stessa mi sono resa conto che ero sottomessa». Martina ha ribadito le proprie responsabilità, escludendo però l'episodio di Savi. Si è inoltre rifiutata di rispondere alle domande sul figlio avuto con Boettcher e dichiarato adottabile dalla Corte d'appello. I difensori di Boettcher, Michele Andreano e Alessandra Silvestri, hanno sottolineato le incongruenze tra vecchia e nuova versione di Levato. «Martina mi odia - ha invece ribattuto in aula Alex -, ha tutta questa rabbia nei miei confronti perché le ho detto che nostro figlio avrei voluto crescerlo con un'altra donna».

Il sostituto pg Maria Grazia Omboni, che all'udienza del 7 giugno farà le richieste di pena, ha infine dichiarato che se non ci fossero stati gli arresti i blitz con l'acido sarebbero continuati.

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