Cronaca locale

Ora Porto di Mare diventerà una città dello sport

Ora Porto di Mare diventerà una città dello sport

Housing sociale, «con una ridotta percentuale di residenza libera per garantire la sostenibilità economica dell'intervento», la creazione un «boulevard», ossia di un percorso ciclo-pedonale che partendo dalla stazione metropolitana di Porto di Mare si sviluppi in direzione della Cascina Carpana e dell'Abbazia di Chiaravalle, un polo artigianale-produttivo lungo via San Dionigi e molto, molto sport. Seppellito da tempo il progetto della «cittadella della giustizia», Porto di Mare dovrò diventare un indirizzo di riferimento per gli amanti dello sport, in parte anche ricollocando gli impianti esistenti e aprendone di nuovi, dal tennis alla piscina e non è forse un grande campo pratica da golf. «Dopo oltre dieci anni di incuria e abbandono, Porto di Mare può finalmente essere recuperata e restituita alla città» è stato il commento post sgombero del vicesindaco Ada Lucia De Cesaris e dell'assessore alla Sicurezza Marco Granelli. La zona liberata ieri dai nomadi è compresa tra via San Dionigi, via Fabio Massimo, parco Cassinis, il raccordo autostrada del Sole e Sant'Arialdo. Fa parte della grande area di Porto di Mare che il Comune ha rilevato nove mesi dal Consorzio canale Cremona-Po, in liquidazione. Entro fine anno presenterà il progetto definitivo di riqualificazione e le linee guida sono già state approvate settimane fa in giunta. Tre i pilastri del processo: conservare, potenziare e valorizzare le strutture sportive già esistenti, localizzare un'area dedicata alle attività di impresa che faccia da volano per la rinascita del comparto produttivo-artigianale e localizzare nuovi servizi.

É previsto infatti, nelle linee guida, l'insediamento di funzioni terziarie e commerciali «per offrire una risposta anche in termini economici alla necessità di riqualificazione».

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