Cronaca locale

Pacco del governo a Milano tagliati 65 milioni di euro

Il sindaco: «Irresponsabili, così i Comuni in ginocchio» Salvini ribatte: non ha letto la manovra, gliela mando

Pacco del governo a Milano tagliati 65 milioni di euro

«È una manovra che mette in ginocchio i Comuni». Non ha fatto in tempo a festeggiare i 900 milioni per portare la M5 a Monza sbloccati con il maxiemendamento approvato ieri notte in Senato che Beppe Sala ha sparato a zero contro il governo Lega-M5s avvertendo che la manovra rischia di tradursi in tagli drastici ai servizi (anche) per i milanesi. «Gli obiettivi dei due partiti di governo, reddito di cittadinanza e quota 100, da chi verranno pagati? - domanda provocatoriamente il sindaco su Facebook - Il governo dei miracoli che azzera la povertà ha preso un indirizzo specifico. Nel maxiemendamento votato al Senato tra i maggiori finanziatori delle misure ci sono proprio i Comuni. Ci portano via risorse nostre dal contributo Imu Tasi, ci obbligano a un innalzamento degli accantonamenti al fondo crediti e azzerano i trasferimenti previsti dal Decreto legge 66/2014», il decreto Renzi firmato dal'ex premier nel 2014 per garantire gli 80 euro in busta paga prevedeva il blocco di alcuni trasferimenti al Comune fino al 2018, alla scadenza Palazzo Marino immaginava di vedersi riassegnati circa 20 milioni di euro che invece a quanto pare mancheranno all'appello. «Quanti Comuni - prosegue Sala - non riusciranno a chiudere il Bilancio preventivo 2019? Quanti saranno costretti a tagliare i servizi ai cittadini o a non coprire con nuove assunzioni le uscite per la quota 100, con evidenti effetti sulla qualità dei servizi? Milano, per il solo 2019, riceverà 65 milioni in meno rispetto al previsto e avrà un ulteriore aggravio sui suoi conti fra 30 e 60 milioni per l'innalzamento del fondo crediti». Nel frattempo, puntualizza, «continuerà a trasferire agli altri Comuni italiani più di 100 milioni di euro all'anno per una regola che impone che i Comuni più ricchi finanzino quelli più poveri», si tratta del fondo di solidarietà. «Il senso di irresponsabilità di questo Governo, che non disegna un percorso di sviluppo per il Paese ma solo demagogici interventi, è evidente».

Il vicepremier della Lega Matteo Salvini atterra proprio ieri a Milano per partecipare al «Natale al Pio Albergo Trivulzio». E alle critiche del sindaco replica: «Sala non ha letto la manovra, gliela mando volentieri stanotte, ci sono più soldi per i Comuni». E il sindaco ribatte ancora: «I numeri di un bilancio non lasciano spazi a dubbi. In generale so di cosa parlo, ma se mi sto sbagliando sarò felicissimo di scusarmi con Salvini e con il governo. Per quanto al momento ci è stato permesso di capire temo, però, che non sarà così. Aspettiamo, poi mostreremo le cifre definitive ai milanesi. In assoluta trasparenza». Ma l'assessore Pd al Welfare Pierfrancesco Majorino è sicuro: «Salvini distribuisce palle di Natale». Agli ospiti del Trivulzio (a cui sono andati 1.500 panettoni donati da Coop Lombardia), il leader della Lega ha raccontato che la nonna «è stata cliente del Pat, mia mamma abita a Bande Nere idem, io spero di diventare cliente tra un po'...». E ha ribadito che «l'impegno della politica è di essere al fianco di chi è solo 365 giorni all'anno, non solo tra Natale e Capodanno». Per il capogruppo di Fi Fabrizio De Pasquale «meno male che Milano cresce di suo, perché questa manovra non aiuta la crescita». Ma Sala, avverte, «non cerchi di rifarsi coi milanesi che pagano già 1,4 miliardi di tasse al Comune. Cerca scuse per aumentare tasse e servizi: ha già provato ad alzare il biglietto Atm, ma la Regione lo ha frenato.

Faccia più efficienza e meno spese allegre».

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