Cronaca locale

Pappano accende le Serate al Conservatorio

Domenica un concerto di successo alla Scala, alla testa della sua compagine, l'orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia di Roma. Domani, Sir Antonio Pappano torna a Milano, nella Sala Verdi del Conservatorio (ore 21), ma nelle vesti di pianista, ospite del secondo concerto della stagione delle Serate Musicali. Suonerà in duo con il clarinettista Alessandro Carbonare. Pappano, che è l'anima musicale di Londra (al timone dell'Opera House) e della Roma sinfonica, viene nella città che folgorò con Les Troyens di Berlioz: correva il 2014, ed è già premio Abbiati. Adrenalina fra i leggii, domenica. Assieme alla Filarmonica scaligera, Santa Cecilia rientra nelle Big Two d'Italia. La nuova stagione ha preso il via con un complesso di giovani diplomati nei conservatori lombardi. Al marchio rodato e conosciuto, di richiamo mediatico, le Serate hanno quindi preferito una compagine senza visibilità, da lanciare, espressione di quell'Italia che vuole rianimarsi capitalizzando le proprie risorse anziché attingere sempre oltralpe. Quello di Pappano è il secondo dei 40 appuntamenti (in genere di lunedì) messi in campo da Hans Fazzari, fondatore e tuttora anima e corpo di una rassegna che negli anni ha saputo fiutare talenti non ancora esplosi (commercialmente) avvicendandoli con interpreti leggendari che nel frattempo sono andati a costituire una sorta di famiglia delle Serate. Qualche nome. Martha Argerich, alle Serate dal 1982 e attesa il prossimo 18 marzo con il violoncellista Misha Maisky, lo stesso Pappano. Andras Schiff, primo recital per le Serate nel 1991: da allora presente e atteso per tre appuntamenti. Altro clarinetto quello di Dimka Ashkenazy, in trio con il padre e la violista Ada Meinich. Grande spazio agli archi: con i violinisti Leonidas Kavakos, Gidon Kremer, Uto Ughi, Domenico Nordio e la nuova promessa norvegese Vilde Frange, con il gruppo cameristico di Lockenhaus e i violoncellisti Steven Isserlis (Suites di Bach), Enrico Dindo (Beethoven Brahms), Giovanni Sollima e Monika Leskovar, in un programma di trascrizioni per 2 celli e 2 pianoforti di musiche del ‘900 storico, tra cui la Sagra della Primavera. Novità il giovane Quartetto Anthos. Fra le orchestre ospiti, quella del Voralberg con il pianista Till Fellner, ovvero l'orchestra che ha visto sbocciare Kirill Petrenko, futuro direttore dei Berliner Philharmoniker. Attesi il Gruppo da camera dell'Orchestra Nazionale della RAI con Andrea Bacchetti, l'Orchestra MAV di Budapest, la Kremerata Baltica. Ritorno dell'Orchestra Accademia Teatro alla Scala, diretta da Fabio Luisi, nella Sinfonia n.

5 di Mahler.

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