Cronaca locale

Passa sette anni a dormire in un'auto Ma ora la Regione gli trova una casa

Qualche volta raccontare delle brutte storie può servire a cambiare le cose. Anche se si tratta solo di un passo avanti sul caso singolo, non certo della soluzione del problema «macro». Ruggiero Ilgrande, il 72enne diabetico che da sette anni dorme in auto e che, come raccontato ieri sul Giornale , si è visto negare da Palazzo Marino la casa popolare perché mancavano i requisiti del «sovraffollamento» e «della coabitazione» e perché non sono state ravvisate delle «barriere architettoniche», avrà presto un tetto sotto cui dormire. Lo ha annunciato la Regione, per bocca del vicepresidente e assessore alla Casa Fabrizio Sala intervenuto sul tema a TeleLombardia : ieri il 72enne ha avuto un colloquio con i tecnici dell'Aler al Pirellone ed è stata individuata per lui una «soluzione abitativa temporanea». Insomma, per un po' Ruggiero starà meglio, perché «sussistono le condizioni di disagio estremo», quelle che anche il nuovo «piano casa» regionale prende in considerazione per trovare alloggi «transitori», ha spiegato Sala assieme all'assessore regionale al Post Expo e alla Città Metropolitana Francesca Brianza. Al di là del lieto fine di questa storia è chiaro che siamo di fronte a una soluzione una tantum . Si interviene per un caso che ha fatto rumore, ma la domanda vera, quella più profonda, cui è difficile ma sarebbe opportuno dare una risposta, è: quanti «Ruggiero» ci sono a Milano? Perché le norme non bastano, il punto chiave è la loro applicazione concreta a livello locale. Il consigliere comunale di Forza Italia Fabrizio De Pasquale fa notare che «si tratta di un intervento tampone su un caso emblematico per cui ringraziamo la Regione. Ma se una persona di 72 anni invalida viene lasciata sola dal Comune, vuol dire che c'è qualcosa che non funziona».

Sulla vicenda è intervenuta anche l'assessore comunale alla Casa Daniela Benella, sottolineando che «non è stato possibile assegnare una casa popolare a Ruggiero per il blocco delle assegnazioni in deroga imposto dalla Regione».

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